Papa Francesco è chiamato dalla parte sana di Napoli a scuotere le coscienze di chi da sempre mal governa questo paradiso mediterraneo riducendolo ad un cumulo di immondizia e disservizi . E’ forse giunto il momento per il rappresentante di Cristo sulla Terra di esercitare l’immenso potere insito in uno Stato (il Vaticano) che ad oggi è considerato primo immobiliarista del pianeta (per non parlare dei beni mobili) e che invece stranamente appare incapace di affrontare questioni sociali delicatissime dalle quali dipende la sopravvivenza di milioni di persone.
Senza sollevare alcuna polemica ne addentrarsi in questioni politiche internazionali oggi il cristiano apostolico romano napoletano chiede fatti al primo rappresentante di un credo basato sul concetto di Pasqua e quindi di rinascita, di riscatto da qualsivoglia sofferenza o privazione.
Ebbene ad oggi si fatica a riconoscere tale principio nell’operato di un clero forse troppo distratto da questioni formali e burocratiche per accorgersi della disperazione che attanaglia metropoli moderne come Napoli. Sia quindi il benvenuto Papa Francesco e porti con se il bagaglio di umiltà che ha contraddistinto questo pontefice sin dalle prime battute del suo iter in qualità di primo pastore di questo immenso gregge. Della serie : “ …torna Francesco, sta città aspetta a te”.