E’ il Pd Volla ad impegnarsi per far luce su tutta la vicenda della caduta del sindaco Guadagno che non è riuscito a compiere il terzo giro di boa con la sua amministrazione. Un Partito Democratico che domenica prossima, 22 marzo incontrerà i cittadini vollesi presso l’auditorium della scuola “De Sica” e lo fa con un volantino distribuito nei giorni scorsi. Un invito ed una condanna per i cosiddetti “colpevoli” della caduta del primo cittadino, anch’esso democratico e dai suoi stessi “compagni”, in un certo qual modo, indotto alle dimissioni.
“Io non accetto imposizioni, paletti e scadenze”, questa fu la prima affermazione che un infuriato Angelo Guadagno, appena venne a conoscenza, nell’ormai noto consiglio comunale “dei lunghi coltelli”, del documento presentato proprio dai suoi democrat, e che, forse, rappresentò la goccia che fece traboccare le sue dimissioni. Oggi il Pd vollese parla di responsabilità per un’amministrazione mandata a casa dopo soli due anni e nove mesi e indica come autori di “questo atto irresponsabile” i consiglieri di opposizione e gli indipendenti delusi, questi ultimi da una gestione monocolore della politica cittadina.
La verità è che per poter governare in maggioranza bisogna “veramente” essere dalla parte dell’ amministrazione e del sindaco scelto, candidato e sostenuto. Imporre paletti e “scadenze”, come sottolineato già nel corso dell’ultimo consiglio dell’era Guadagno dal consigliere Salvatore Ricci, non è certo il migliore dei modi per sostenere il proprio sindaco. Sempre nel documento-condanna realizzato dal tricolore di sinistra si legge che il Pd “…ha sempre garantito il proprio sostegno con senso di responsabilità e cultura di governo. Il Partito Democratico non ha mai posto nessun condizionamento all’azione amministrativa del sindaco Guadagno ma ha preteso solo ed esclusivamente che venissero realizzati i punti fondanti il programma elettorale del 2012”.
Tutto giusto, ma per realizzare i punti del programma si lavora fianco a finaco con la propria amministrazione, non si stilano documenti e non si danno out-out. Forse doveva essere solo il primo passo per l’ affondamento di Guadagno, ma la cosa è sfuggita di mano e a pagarne le conseguenze è stata la città di Volla. Infondo l’opposizione ha fatto il suo mestiere, di certo non si può oggi accusare i suoi componenti di non aver votato un primo cittadino che per strada, e con l’aiuto dei suoi, si era perso i voti che lo avrebbero dovuto sorreggere.
Di chi la colpa di questo fallimento politico che non scagiona proprio nessuno? La risposta e alquanto semplice: della mala politica, autoreferenziale, per nulla costruttiva e legata alla poltrona, qualsiasi essa sia, e a voler essere teneri, alla richerca di quel quarto d’ora di celebrità, di orwelliana memoria, fine a se stesso e pagato a caro prezzo dalla comunità.
Gennaro Cirillo