“Pregate per me” così Francesco si congeda da Pompei

papa pompeiAlle otto in punto è atterrato nell’area meeting del Santuario mariano di Pompei. Con qualche minuto di anticipo il rumore dell’elicottero bianco, appena coperto dai canti dei numerosi fedeli accorsi sin dall’alba in piazza Bartolo Longo, aveva annunciato l’arrivo del Santo Padre.

Pochi minuti e le tante mani rivolte al cielo, gli smartphone pronti per catturare e conservare un’immagine di Papa Francesco, le bandiere e i fazzoletti sventolanti annunciavano l’imminente ingresso in piazza del pontefice. A bordo di un fuoristrada scoperto ed accompagnato dall’arcivescovo di Pompei, mons. Tommaso Caputo, ha salutato la folla soffermandosi a baciare alcuni bambini. Pochi secondi per giungere sino al sagrato della Basilica Pontificia, ancora saluti, ancora foto ed applausi e l’ingresso “nella chiesa di pietra”. Si avveravano, dunque, le parole di mons. Caputo: la Chiesa della Carità era in quella di pietra, secondo la volontà del Beato Bartolo Longo.

papa pompei 2Una  preghiera sull’altare, innanzi al quadro della Beata Vergine del Rosario per poi soffermarsi per un saluto di fronte alla cappella dedicata al fondatore delle opere di fede pompeiane.

Il Papa ha poi donato un Rosario alla Madonna e pochi minuti dopo era nuovamente fuori dal Santuario, dove, come tutti attendevano, ha rivolto un pensiero ed una benedizione a quanti accorsi per salutarlo. Alla fine le parole “Pregate per me” ed un lungo applauso. Ancora pochi istanti per il tragitto che ha riportato il pontefice all’elicottero tra ali festanti di fedeli, felici di quest’incontro, fugace, ma intenso, con la città di Pompei.

Molti i presenti in piazza, anche se le stime della vigilia sono state ben lontane dal reale afflusso di pellegrini che erano circa settemila. Del resto la venuta a Pompei non era il vero scopo del viaggio papale incentrato principalmente su Napoli e Scampia.

G.C.

GUARDA LA FOTOGALLERY

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedentePapa Francesco a Pompei: “Pregate per me”
SuccessivoBenitez: “Se ad aprile semini bene, a maggio raccogli bene, speriamo di farlo!”
Da sempre abituato a vivere con il Gazzettino vesuviano in casa, giornale fondato pochi anni dopo la sua nascita dal padre Pasquale Cirillo. Iscritto all'ordine dei giornalisti dal 1990, ricorda come suo primo articolo di politica un consiglio comunale di Boscotrecase, aveva 16 anni. Non sa perchè gli piace continuare a fare il giornalista, sa solo che gli piace, e alle passioni non si può che soccombere. "Il mestiere più bello del mondo".