Addio spuntini di mezzanotte: se vuoi vivere meglio evita di mangiare fuori orario

Dalla ricerca risulta chiaro che il modello quotidiano di alimentazione ha un profondo impatto sul corpo

Da sempre uomo e tempo sono parte di un binomio imprescindibile.

Schiere di filosofi e pensatori hanno esplorato nei secoli questa dimensione secondo i più vari e complessi punti di vista: geometrico, spaziale, relazionale.

Se da un lato la materia è oggetto di attuale speculazione metafisica, come testimoniano gli incontri per il Cortile dei Gentili dello scorso settembre a Bologna, è altresì attiva l’investigazione scientifica, il cui fine è comprendere come il tempo regoli la fisiologia del corpo ed impatti sul benessere fisico.

Da qui il desiderio di arrivare a prevenire condizioni quali disturbi metabolici ed ipertensione, come risulta da una ricerca pubblicata pochi giorni fa sulla rivista Science1.

Gli scienziati della San Diego State University e del Salk Institute for Biological Studies hanno riscontrato che limitare l’intervallo di tempo in cui è possibile consumare il pasto potrebbe prevenire i problemi cardiaci legati a cibo e invecchiamento.

Lo studio è stato condotto da Shubhroz Gill sui moscerini della frutta. Gli insetti sono stati suddivisi in due gruppi: ad uno era concesso di mangiare in qualsiasi momento; all’altro gruppo era concesso nutrirsi solo durante il giorno, periodo in cui sono attivi.

L’osservazione ha evidenziato come le mosche con tempi di alimentazione limitate hanno dormito meglio e con un più lento declino della funzione cardiaca durante l’invecchiamento.

L’equipe di studio ha inoltre registrato come, a parità di cibo consumato, il gruppo sottoposto a limitati intervalli di tempo per il pasto avesse una minore tendenza ad aumentare di peso.

Le cause del decadimento fisico se si mangia fuori orario? Il nostro orologio interno, detto orologio circadiano, appunto. Il gruppo di Gill et al., attraverso la profilazione dell’espressione genetica nel tempo, ha identificato come il tempo di esposizione al pasto comporti delle variazioni di espressione nei geni responsabili di sincronizzare i periodi di attività e di riposo con i cicli giornalieri di luce e oscurità.

Dalla ricerca risulta chiaro che il modello quotidiano di alimentazione ha un profondo impatto sul corpo; gestire le ore del giorno in cui si mangia potrebbe significherebbe vivere meglio con pochi semplici accorgimenti, come eliminare gli spuntini fuori orario.

Se da un lato ogni essente è tempo, come afferma il filosofo Massimo Cacciari è anche vero che cogliendo il tempo giusto l’essente vive meglio e più a lungo.

Catello Somma

Per approfondire:

  1. Satchidananda Panda et al. Time-restricted feeding attenuates age-related cardiac decline in Drosophila. Science, March 2015 DOI: 10.1126/science.1256682
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