Crac Terme di Stabia, la minoranza: “sentenza che mette a nudo l’incapacità della giunta Cuomo”

terme tettiDopo circa un anno, tra rinvii, sospensioni e cambio di mano, la pratica relativa alla proposta di concordato preventivo, elaborata dall’amministrazione Cuomo, è giunta al capolinea; infatti nel dispositivo di sentenza datato 19 marzo 2015, per la giornata che festeggia paradossalmente il Santo patrono dei lavoratori, si pronuncia il fallimento della società Terme di Stabia. Le motivazioni addotte sono molteplici, ma quella che colpisce di più è stata la motivazione afferente addirittura la non validazione del voto espresso dal comune di Castellammare di Stabia, voto che sarebbe stato notificato ben oltre il termine dei venti giorni previsti dalla normativa; ciò rappresenta l’apice dell’inettitudine politico amministrativa.

La non fattibilità giuridica e la mancanza della maggioranza dei voti validi hanno determinato il respingimento della proposta concordataria. Al netto dei limiti e delle manchevolezze di carattere tecnico amministrativo rilevate nel pronunciamento del collegio giudicante, questa sentenza mette a nudo, ove ve ne fosse bisogno, l’incapacità politica ed amministrativa di questa giunta, espressione di una maggioranza atipica ed apatica rispetto ai problemi della città. Già dall’inizio del suo percorso, l’Amministrazione Cuomo, aveva lasciato spazio a non pochi dubbi ed incertezze rispetto a quello che sarebbe stato il suo operato, tanto che, sin dalla nomina ad Amministratore Unico della società Terme di Stabia del dott. Sammaria(esperto in fallimentare), i gruppi di minoranza avevano espresso un giudizio fortemente negativo sul futuro che avrebbe potuto contrassegnare la società del solaro.

E dopo aver dichiarato, attraverso un’improvvisata conferenza stampa, il fallimento della società a settembre del 2013 bypassando addirittura il consiglio comunale, organo preposto per eccellenza ad assumere decisioni di interesse comune, dopo aver provveduto a dichiarare il dissesto economico del comune con la grave ricaduta sulla comunità dell’incremento fino al tetto massimo, delle aliquote delle imposte, senza dimenticare il fallimento della Multiservizi. Ventiquattro mesi quasi di Amministrazione del sindaco Cuomo e i suoi compagni contrassegnati da vicende negative che hanno aggravato le sorti della città da ogni punto di vista.

Il fallimento della procedura di concordato ha significato ancora una volta l’incapacità e l’incompetenza amministrativa, rispetto ad un problema dall’enorme impatto sociale, di un Amministrazione sorda, presuntuosa, improduttiva. A farne le spese, ancora una volta, sono gli operai, illusi, beffati, le loro famiglie, l’economia e l’immagine della città. Per cui, secondo il principio di puntuale valutazione dell’azione politica, sarebbe giusto mettere fine a questa agonia e, a gran voce chiediamo le dimissioni del Sindaco,per il giudizio negativo di un
Amministrazione fatta di errori, fallimenti e disservizi, senza alcun provvedimento positivo di rilancio dell’economia e crescita dell’occupazione.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano