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Visita di Papa Francesco: il day after lascia a Napoli i soliti problemi

papa francescoAll’indomani della partenza di Papa Francesco a Napoli tutto è drammaticamente tornato come prima . Neanche 24 ore dopo il congedo del capo della chiesa la città si è ritrovata a fare i conti con parcheggiatori abusivi, camorristi e con la peggiore risma di politici esistenti. Perché solo la feccia della politica può consentire simili farse : intere arterie bonificate in tempi record per l’arrivo del Papa e poi abbandonate a se stesse ( così come gran parte della periferia) successivamente , efficienze logistiche abilmente mostrate al pontefice che poi in realtà non esistono.

Si ha quasi l’impressione, per chi ha buona memoria storica, di rivivere le farse fasciste quando gli stessi sparuti  aerei ( cosi come i mezzi blindati e le unità navali) venivano spostati in lungo e largo per la penisola  ostentando di volta in volta un potenziale bellico che in realtà l’Italia non possedeva. In nome di una inflazionata e umiliata “democrazia”, di una libertà che i meridionali in particolare hanno dimostrato di non saper apprezzare ne gestire oggi tutto è concesso , tutto è lecito e giustificabile. Ben vengano i buoni propositi del Papa  e l’umiltà che lo stesso mostra sinceramente : ma a patto però che le cose cambino sul serio e non solo nelle parole di chi comunque poi ritorna in una condizione esistenziale ben diversa dai ghetti napoletani e meridionali in generale.

A Scampia, Agnano, San Giovanni a Teduccio, Barra, etc. si continua a spacciare, a uccidere e a commettere i più efferati crimini pur di imporre la logica mafiosa sul territorio.  Fiacca e inefficace appare l’opposizione di uno Stato incapace di creare sana occupazione e benessere per i giovani figli di una terra che si aiuta esclusivamente militarizzando di volta in volta i punti nevralgici della stessa.

Il principe Antonio De Curtis direbbe a questi signori politici “ Ma mi faccia il piacere…..” : a giusta ragione ci si augura che almeno questa volta la visita di Sua Santità abbia toccato il cuore e le coscienze di chi ha l’onore di rappresentare pubblicamente questi luoghi…..e perché no anche di qualche alto prelato non sempre all’altezza del ruolo e della “coerenza”  che sempre dovrebbe animare un uomo di Dio.

Alfonso Maria Liguori

 

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