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Crac Terme di Stabia, La Nuova Medusa: “a rischio beni del Solaro e finanze del Comune”

terme-corteo1Il rigetto della proposta di concordato preventivo, avanzato da Terme di Stabia, da parte del Tribunale di Torre Annunziata, rappresenta la classica ciliegina sulla torta predisposta, ed elaborata, da questa amministrazione comunale per sferrare il colpo definitivo e letale alla nostra città.

Una via Crucis durata tredici mesi che, quasi pari al numero delle stazioni della sofferenza di Cristo che in questo tempo quaresimale si ripercorrono nei luoghi di culto, sottolinea il modo approssimativo e disincantato con il quale l’amministrazione Cuomo abbia affrontato il problema. Basta poco per capirlo, il collegio giudicante del tribunale di Torre Annunziata ha enucleato attraverso le motivazioni, addotte al respingimento dell’istanza, tutte le contraddizioni tecniche, amministrative e politiche, di un’amministrazione scialba, inetta e, soprattutto, senza attributi.

Il mancato ripiano delle perdite di esercizio a partire dall’anno 2012, il mancato pagamento delle ritenute operate e non versate, l’assenza di una precisa volontà politica mirante a ricapitalizzare il capitale sociale della società, il tutto condito dal paradossale voto espresso dal comune in netto ritardo rispetto ai venti giorni previsti dalla normativa, al netto della sua validità inficiata a monte dalla posizione di “organo di direzione e coordinamento ex art.2494 c.c.” nei riguardi della società partecipata Terme di Stabia.

Questa decisione, sotto taluni aspetti, paradossalmente blinda la posizione dei lavoratori creditori che, acclarato finalmente questo principio, potranno per il futuro rivalersi sul comune per la corresponsione dei crediti vantati, circa duemilionitrecentomila euro. Altro giro, altro danno, altra beffa per la città ex delle acque, infatti i cittadini stabiesi, oltre che a vedere chiuse le Terme ed aggredito il patrimonio immobiliare del complesso del solaro, vedranno ricadere in capo alle finanze del comune tutta la massa debitoria derivante da una aberrante e disastrosa amministrazione della cosa pubblica, denaro che sarà comunque pagato solo ed esclusivamente dai cittadini stabiesi.

E pensare che da anni ci sbatacchiavamo per denunciarne gli effetti, l’ultimo che aveva tentato di predisporre un piano di ristrutturazione aziendale fu Trevisan, prima in un assemblea con il personale alle Terme, poi in un incontro interpartitico tenutosi nella casa comunale, ma i veti furono fatali. Correva il mese di novembre del 2011, ma erano altri tempi!

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