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Disoccupato si arrampica su un palo dello stadio “Giraud” e minaccia il suicidio

stadio3È stato un gesto estremo, dettato dalla disperazione, quello commesso questa mattina da Gennaro Palumbo, 35 anni, che si è arrampicato sul faro dello stadio comunale Giraud di Torre Annunziata. Alle 8 circa, l’uomo è entrato nella struttura sportiva mentre i giocatori della squadra del Savoia si allenavano, e di nascosto si è arrampicato fino alla cima del palo, minacciando il suicidio.

Il motivo? Gennaro è disoccupato da sempre, non ha mai avuto un lavoro vero. Ed ha paura di non poterlo mai ottenere. Il suo gesto è stato a nome di tutti i disoccupati di Torre Annunziata, che fino a che il 35enne non è sceso dal faro, sono rimasti fuori allo stadio ad esprimere tutta la loro rabbia.

Attimi di panico, per un momento si è temuto il peggio. Sul posto, i vigili urbani del comandante Antonio Virno, i carabinieri della stazione locale del comandante Egidio Valcaccia, i vigili del fuoco di Torre Del Greco e il maggiore della compagnia dei carabinieri di Torre Annunziata del maggiore Michele De Riggi. “Voglio un lavoro. Voglio poter dare una vita dignitosa a mia figlia che ha 7 anni”, ha affermato Gennaro. L’uomo è sceso dal palo attraverso le scale solo dopo che gli è stato comunicato telefonicamente che ben presto sarebbero arrivati alcuni addetti del Comune per parlare con lui della sua situazione. In una delle stanze del Giraud, poco dopo si sono riuniti alcuni dipendenti comunali, la segretaria comunale e i carabinieri.

“Mercoledì ci rivedremo. Mi hanno promesso che per i prossimi bandi che verranno indetti mi terranno presente”m ha affermato Gennaro subito dopo la riunione con le istituzioni locali”. Il 35enne, come detto non ha mai avuto un vero lavoro: “Ho passato mesi e mesi senza poter dare un pasto caldo alla mia piccola e alla mia compagna, con la quale convivo da ormai 8 anni. I nostri genitori sono sempre disposti ad aiutarci, ma dov’è la mia dignità?”. Gennaro trema ancora mentre parla: “Ho avuto paura mentre ero lassù, ma ci ho pensato stanotte. Non ho dormito per tutta la notte. Alla riunione mi è stato chiesto se volessi parlare con il sindaco. Io ho risposto di no, perché il mio primo cittadino non mi rappresenta. E non è un sindaco eroe”.

Ci va giù pesante Gennaro. Perché è disperato, perché finora ha sempre subito ingiustizie: “Ci sono persone che stanno nella mia stessa situazione e decidono di prendere altre strade, ad esempio lo spaccio di droga. Io non condivido, nel senso che non lo farei mai.

Voglio lavorare nella legalità, voglio che vengano rispettati i miei diritti di cittadino e la mia dignità. Però anche se non condivido chi sceglie strade sbagliate, mi chiedo cosa ci offra questa città”. Gennaro per molto tempo ha fatto il parcheggiatore abusivo. L’anno scorso però aveva preso in gestione l’Oplonti Parking per l’estate. Un’area che aveva adibito a parcheggio, destinata agli utenti del mare sul litorale Marconi. L’intero spazio però, finì sotto sequestro perché circondato da mura romane e quindi era di interesse storico-archeologico.

GS

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