“Il laboratorio di emodinamica – ha spiegato Caliendo durante i lavori congressuali – ci consentirà di trattare i casi di infarto direttamente nella struttura e non procedere, come avviene oggi, al trasferimento a Napoli o ad Avellino con conseguenti ritardi nella cura e stabilizzazione del paziente che a volte possono avere conseguenze molto gravi”. Un meeting, quello andato in scena all’Hotel dei Platani, che ha rappresentato una vera e propria eccellenza nel panorama scientifico non solo campano, vista la partecipazione di specialisti nell’ambito dello studio e del trattamento delle emergenze cardiologiche, provenienti da ogni parte d’Italia. “Nel nolano – aggiunge Caliendo – ogni anno sono circa 600 le persone che si ricoverano per patologie legate a questo ambito. Sono molto felice di poter dire che, nel giro di qualche giorno, questi pazienti potranno usufruire di una struttura efficiente ed efficace nel proprio territorio ”.
“Le sindrome coronariche acute e l’infarto miocardico – sottolinea ancora Caliendo – rappresentano la prima causa di ricovero nelle unità di terapia intensiva cardiologica nelle divisioni di cardiologia e sono fra le principali cause di mortalità e morbilità nei paesi industrializzati. Negli ultimi anni una notevole parte della ricerca clinica ha avuto come fulcro queste patologie”.