“Mediante la connivenza di linguaggi espressivi – spiegano – , si tende ad esaltare le architetture naturali e quelle umane, attraverso la complicità dei suoni, del corpo in movimento, della teatralità, partendo da quello che è il nostro background mediterraneo. Ciò che ci anima è una tensione ideale, rivolta all’ascolto reciproco tra le diverse culture che gravitano da millenni attorno al Mediterraneo e non.
I testi sono in gran parte originali, ma non mancano rielaborazioni di brani tradizionali e letterari. Le composizioni sono redatte in italiano, in latino, in napoletano, in arabo, in ungherese, in greco antico, e mirano a tessere una comunione di saperi e di modi di sentire, attorno a tematiche esistenziali. Consapevoli della difficoltà nell’incontro tra culture, sentiamo la necessità di rappresentare, nell’atto creativo che è fusione di musica, parola e danza, una condivisione di vissuti e di energie. Materiale umano che si mette in discussione, non omologato e non troppo pedante per essere fruito”.
Dal 2010 hanno prodotto tre dischi: nel 2010 Promo Ep, nel 2012 Kaleidophonia, nel 2014 Trans.uman. zen
Il duo ha partecipato con le sue performance a diverse serate in locali ma anche all’ UMBRA FOREST FOLK FESTIVAL, al festival di Capistrellarte (2012), al festival di Mojoca(2013 e 2014), a momenti d’eccezione che intrecciano sonorità e luoghi d’arte come nel Museo dei Gerolomini, nella chiesa dei Gerolomini, nella piscina Mirabilis, nel convento di San Domenico Maggiore in occasione della mostra Il Bello e il Vero, nelle grotte della Dragonara a Miseno, al Pan di Napoli e al festival della filosofia in magna Grecia a Paestum, dove hanno curato laboratori di musica.