“Credo che quello che è accaduto questa mattina sia molto grave. Cercare di impedire di farmi raggiungere la sala consiliare per svolgere il mio ruolo non può essere consentito. Questa mattina – continua Raffaele Di Donna – ho ricevuto minacce ed insulti. Ho subito anche danni alla mia vettura che è stata graffiata. Posso comprendere la rabbia di alcuni che protestano, ma non è aggredendo verbalmente i consiglieri comunali che si risolvono i problemi personali.
Sono dispiaciuto dal fatto che tra loro conosco di vista qualcuno, anche veramente disoccupato, ma a queste persone chiedo di non farsi strumentalizzare da altri che, invece, potrebbero avere interessi diversi a creare il caos.
Personalmente e con tutti i consiglieri comunali siamo solidali con chi ha effettivamente bisogno, con chi chiede alla politica di risolvere problemi essenziali. Ma questo non è il modo giusto: chi protesta poteva chiedermi di intervenire in
Anche il Prefetto, su segnalazione mia e del sindaco sarà informato di quanto accaduto. Il mio è un invito alla calma a tutti i protagonisti della vita civile. Pensare che mentre mi aggredivano, mi rimproveravano di guadagnare come consigliere 20.000 euro al mese così come dicono i giornali, dà il senso della assoluta mancanza di adesione alla realtà. Ribadisco la mia volontà e di quella del consiglio che rappresento di venire incontro alle forme di espressione pacifica del dissenso. Ma la violenza, le minacce e le intimidazioni, quelle non trovano posto nella nostra società”.