E il sangue bagna ancora Napoli…

sangueLo avevamo scritto, tristemente predetto e tale macabra profezia si è avverata: a poche ore dalla partenza di Papa Francesco da Napoli, dal coro di consensi per la visita di un pontefice umile dal cuore generosissimo altro sangue ha macchiato il suolo di questa terra senza pace. Altro marciume, uniformi dello Stato macchiate da efferati crimini, fango sull’immagine di Napoli e della provincia vesuviana.

Cronaca però di eventi annunciati e su questo punto si vergognino gli amministratori, i politici che nel tempo hanno distrutto con la propria disonestà località mediterranee uniche al mondo. La camorra non si ferma con i discorsi dai contenuti sia pur nobili ma con l’occupazione e l’adeguata scolarizzazione : il resto è retorica della domenica. Basta con le inutili arringhe, con le promesse pre elettorali, con l’ingannare genitori esasperati dalla mancanza di lavoro dei figli e pronti a tutto pur di vederli sistemati.

Il bombardamento mediatico è continuo, quotidiano: per entrare nelle forze dell’ordine non si contano più i listini di corruzione (ad esempio tot mila euro per agente semplice, tot in più per maresciallo) così come per intraprendere qualsiasi professione a Napoli si deve appartenere, conoscere , far parte del sistema altrimenti si rimane a guardare eternamente dalla finestra la vita di chi a suon di imbrogli è riuscito a mettere su famiglia e a vivere dignitosamente. I laureati, brillanti menti, fuggono da una città che spesso li umilia lasciando il posto a ignoranti simpatizzanti o affiliati ad un sistema di vita che fa ribrezzo ad ogni uomo onesto. Ecco che sorgono bar ad ogni angolo di strada neanche fossimo sulla costa azzurra, ristoranti e pub non si contano mentre la cultura, quella sana e costruttiva, agonizza abbandonata di fatto dalle stesse istituzioni.

Questa la realtà amara di Napoli e della provincia: analfabeti continuano a sfrecciare in macchine lussuose senza che nessun organo competente si preoccupi di stabilire la reale origine di fortune accumulate non si sa come e ai danni di chi. Prolificano usura, estorsioni e spaccio in una terra dove la disperazione della gente onesta è ormai respirabile ad ogni angolo di strada. Ci torni a trovare Sua Santità e lo faccia questa volta non solo con i validi principi che animano il suo mandato ma portandosi anche dietro i mezzi necessari ( di cui il vaticano ampiamente dispone) perché non solo a Napoli ma in tutto il meridione le cose cambino sul serio e non solo sulla carta. In sintesi : il colore azzurro di Partenope continua ad essere tristemente macchiato dal rosso fuoco delle vittime di camorra.

Alfonso Maria Liguori

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Pubblicista, con formazione scolastica classica e frequenza universitaria presso l'Ateneo Federico II di Napoli (corso di Laurea in Filosofia). Dal 2003 "Aml" è nato, giornalisticamente parlando, con il settimanale diocesano della Curia di Napoli "Nuova Stagione". Successivamente collabora con Cronache di Napoli, con Metropolis, con Napoli Più, svolgendo nel contempo attività di pubbliche relazioni e portavoce di politici. Impegnato nel sociale nel 2003 ha preso parte ad un progetto sociale per il recupero di minori a rischio promosso dall'associazione onlus "Figli in Famiglia" in collaborazione con il Tribunale per i Minori di Napoli. Ha curato eventi di solidarietà per associazioni onlus in favore di noti ospedali partenopei in collaborazione con l'Ubi Banca Popolare di Ancora. Ha diretto la trasmissione televisiva "Riflettori su Ercolano" (a sfondo sociale) per Tele Torre. Profondo conoscitore della strada e dei complessi meccanismi sociali che caratterizzano le problematiche di Napoli e della sua provincia, da anni collabora attivamente con il Gazzettino vesuviano.