Il capogruppo Pd Iovino e Cuomo ai ferri corti: “ha perso la mia fiducia”

farnesek“Ho letto con dolore e costernazione quanto dichiarato dal Sindaco Nicola Cuomo, alla cui elezione ho contribuito in maniera rilevante, su presunti atteggiamenti che avrei tenuto unitamente alla consigliera, amica e collega Rosanna Esposito.
Lungi da me scivolare in questo momento di grande tensione sociale in un’inutile, quanto sterile polemica di tipo personale mentre il futuro di 200 famiglie stabiesi è a forte rischio; ma ho l’obbligo però di fare alcune precisazioni affinché forze politiche e sociali, ma principalmente la città, siano informati della verità, perché come diceva Aldo Moro “quando si dice la verità non bisogna dolersi di averla detta, la verità è sempre illuminante, ci aiuta ad essere coraggiosi”. Lo ha detto il capogruppo del Pd Francesco Iovino che così replica alle accuse del sindaco Nicola Cuomo.
Questo per me è il momento della verità e del coraggio.
Caro Sindaco, ti ricordo che fino a ieri né il sottoscritto né la consigliera Rosanna Esposito si sono mai sottratti a un solo Consiglio Comunale se non per volontà condivisa con te e il Partito Democratico.
Viceversa, con tristezza e rammarico, devo ricordarti che evidentemente sei di memoria corta, giacché alcuni consiglieri di maggioranza eletti nelle file del nostro partito, vicinissimi alla tua persona, e alla cui elezione hai contribuito in maniera determinate, oggi non solo siedono nel gruppo misto del Consiglio Comunale, ma in un passato molto recente sono stati spesso e su più tematiche spine nel tuo fianco.
Questo come ben sai è un dato di fatto più volte ripreso dagli organi di stampa.
Sindaco, o mio Sindaco, quando parli nel tuo farneticante comunicato stampa di ieri che ti rivolgerai ai “consiglieri eletti” a quali ti riferisci?
A quelli eletti nella maggioranza, o viceversa a quelli pronti a fare il salto della quaglia, ben sapendo di non poter contare sul supporto del nostro partito?
Sindaco, o mio Sindaco, visto quanto scrivi mi sorge il dubbio che tu non abbia chiaro il termine della parola “democrazia” giacché, un secondo dopo l’assemblea pubblica dove il partito ha votato all’unanimità dei presenti un documento d’indirizzo che tra le altre cose chiedeva l’allontanamento degli staffisti colpevoli di tanti danni ed il rilancio della SINT tu, alla presenza della Segretaria Regionale Assunta Tartaglione, che invito oggi a prendere posizione unitamente al Segretario Provinciale, hai rinnegato il documento che pure può rappresentare un punto di svolta diverso e un cambio di passo a quanto sinora fatto che mi permetto sottolineare ha poco di politica e molto di contabilità, e che fino ad oggi ci ha visto impegnati solo a decretare in modo quasi notarile la fine di molte attività.
Partendo da questi presupposti è stato facile ed è stato superficiale e populista da parte tua accusarmi unitamente a Rosanna Esposito come chi vuole chiudere anticipatamente questa consiliatura.
Non è vero, è falso, ti ho chiesto nelle sedi deputate chiarezza e lealtà nei comportamenti, che tu o mio Sindaco fino a ieri in pubblico davi, ma che poi nelle segrete stanze con il tuo cerchio magico di consigliori rinnegavi.
Sindaco, o mio Sindaco mi corre l’obbligo oggi dinanzi alla città di chiederti:
E’ vero o dico il falso che il giorno 12 di un imprecisato anno e mese è stato redatto un verbale di consegna delle Antiche Terme al Comune a concordato in corso da parte del dottor Sammaria adducendo come motivazione la necessità di proteggere il bene da atti vandalici?
Se è vero, ed è vero come risulta dagli atti, resta quanto meno singolare che la data apposta in calce al documento sia invece sequenziale ai periodi oggetto della vigilanza.
E’ vero o dico il falso che senza di questo documento noi in consiglio comunale non avremmo potuto votare il 23 gennaio la delibera n. 7 che prevedeva che le Antiche Terme non rientravano tra le opere inserite nel piano triennale delle opere pubbliche e quindi sempre a concordato in atto che le stesse venivano di fatto messe nella condizione di essere oggetto da parte di privati (come poi accaduto) di proposte di project-financing?
E’ vero o dico il falso che le Antiche Terme erano parte integrante del futuro bando di privatizzazione una volta passato il concordato?
Possibile che a partire da me, tutti i consiglieri del partito democratico non abbiamo mai saputo nulla da te sul fatto che le Antiche Terme fossero state restituite al Comune?
E’ vero o dico il falso che eri perfettamente a conoscenza della proposta di delibera sulla quale si ipotizzava la messa in liquidazione della Sint?
E’ vero o dico il falso che esistono più documenti con diverse firme su questo argomento?
E’ vero o dico il falso che nel cosiddetto “brogliaccio di giunta” compaiono i nomi di: Cianciulli, Amato, Sanges e D’Auria oltre, che guarda caso, il tuo?
E’ vero o dico il falso che tu, o mio Sindaco, ha più volte e in diversi sedi istituzionali e non, negato l’esistenza e la conoscenza di tale atto che invece ben sapevi?
Questi sono i fatti che giustificano la mia assenza e quella di Rosanna Esposito e non altro, fatti supportati dalla documentazione in mio possesso, che sono pronto a rendere pubblica.
A questo punto chiedo ad Assunta Tartaglione di invitare il Sindaco a non attaccare componenti di Giunta da lui nominati, giacché come lui stesso ha più volte minacciato ha il “potere” di rimuoverli.
Certo è singolare, o mio Sindaco, che attacchi Giuseppina Amato, che ha sacrificato il suo seggio in consiglio comunale per consentire la tua vittoria.
Certo è singolare che un Sindaco del partito democratico quale tu sei , attacchi Antonio Poziello candidato Sindaco del Partito democratico a Giugliano in campagna elettorale in corso.
A questo punto e sulla base di queste premesse chiedo ad Assunta Tartaglione di convocare “ad horas” tutti i quadri dirigenti del partito democratico stabiese in vista del Consiglio Comunale di domani in modo da rispettare le decisioni assunte nell’interesse dei lavoratori e della città.
Sindaco, o mio Sindaco, a questo punto della storia potrebbe interassarti sapere di aver perso la mia fiducia ma ancor di più la mia stima.

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