Volevano il monopolio per la realizzazione di tombe nel cimitero comunale di Castellammare e per questo non hanno esitato a sparare contro un operaio e il titolare di una ditta rivale.
Questa mattina i carabinieri della compagnia di Castellammare di Stabia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, su richiesta della Procura di Torre Annunziata, a carico di Alfonso Esposito (classe 90) e suo fratello Catello Esposito (classe 89). Per i due, titolari insieme al padre della ditta Esposito Marmi, il gip ha disposto rispettivamente la custodia cautelare e gli arresti domiciliari per i reati di teantato omicidio e porto illegale di arma in concorso.
Le indagini, condotte dal Nucleo operativo radiomobile dei carabinieri guidato dal tenente carlo santarpia, hanno ricostruito il contesto dietro alla gambizzazione di un operaio, Umberto Ingenito, di una ditta che lavora nel cimitero.
L’uomo nel luglio del 2014 venne raggiunto da un colpo di pistola al gluteo a seguito mentre era nello spazio antistante la ditta degli Esposito: questi esplosero più colpi contro l’operaio e il suo datore di lavoro Mario sicignano (classe 86)titolare della Arte Marmi.
Alla base del raid la contesta delle opere funerarie all’interno del cimitero di via Napoli: gli Esposito puntavano a monopolizzare il mercato della realizzazione delle tombe.
Raffaele Cava