L’assessore all’Ambiente ha rassegnato le dimissioni protocollandole agli uffici di palazzo Farnese e consegnandole anche al primo cittadino. A Corrado non è piaciuta la “rappresaglia politica” di Cuomo che ha defenestrato i due assessori in quota Iovino dopo che quest’ultimo ha denunciato anomalie sulle Antiche Terme e una delibera ‘fantasma’ (stilata e mai protocollata) sulla liquidazione della partecipata comunale Sint (che gestisce il patrimonio immobiliare del Solaro). Secondo l’assessore all’Ambiente dopo il consiglio comunale in cui il bilancio è passato grazie all’intervento del segretario regionale Assunta Tartaglione si sarebbe dovuto cercare il confronto all’interno del partito. Ed invece Cuomo sembra aver agito di impulso dando il benservito agli assessori Amato e Poziello. Questa mattina Nicola Corrado ha spiegato le motivazioni della sua scelta durante una conferenza stampa presso la sede dei dem al corso Vittorio Emanuele.
“Le mie dimissioni rappresentano un atto di estrema responsabilità politica, la situazione è degenerata e questo non lo posso accettare. Non ho condiviso né il metodo né la scelta di revocare gli incarichi di assessore a Amato e Poziello, siamo stati 3 ore insieme per fare il punto su tutti i problemi e non mi ha comunicato la scelta. Lo considero un errore politico perché può capitare che ci siano momenti difficili e toni alti però non si può rispondere con la rappresaglia politica”, ha spiegato Corrado. Inoltre l’assessore ha spiegato circa l’atteggiamento che avranno in assise i suoi consiglieri comunali di riferimento Rodolfo Ostrifate e Anna Verdoliva: ” si dovrà riunire il partito, deciderà il partito”.
Quando si perdono cinque consiglieri nel giro di pochi mesi bisogna fermarsi e ragionare, e mettere in campo atti diretti a distendere il clima. Questo è il momento in cui chi governa ha la responsabilità deve sempre cercare il dialogo e il confronto.
Se qualcuno sta pensando di sostituire pezzi della maggioranza con quelli dell’opposizione la considero una porcata Il Pd ora è un partito vuoto, è sbagliata anche la scelta di convocare tutti i consiglieri a palazzo Farnese per cercare un rapporto con il singolo consigliere. Ora o si abbassano i toni e si cerca di ritrovare un progetto e una battaglia comune con la coalizione uscita dal voto oppure si prende atto che la maggioranza non c’è più.
Sulle Terme si segua la linea del partito. Non sono fallite qualche giorno fa, c’era la strada del fallimento e quella del concordato che io avrei rafforzato rendendo disponibili alla vendita immobili ed asset non strategici per il termalismo. Ora serve il piano C, il partito ha già indicato la linea e si dovrà portare avanti senza arroganza tutti insieme.
Raffaele Cava