Un consiglio comunale composto da soli bambini. È l’idea promossa dalla giunta guidata dal sindaco Ciro Borriello e portata avanti dall’assessore alla Pubblica istruzione, Romina Stilo. L’obiettivo è di proseguire sulla strada intrapresa per “fare avvicinare – spiega l’assessore – e fare conoscere agli studenti i primi elementi di ‘educazione alla democrazia’, per consentire alle giovani generazione di comprendere come si possa governare una città”.
“Sulla scorta di tali esperienze positive – prosegue Romina Stilo – l’assessorato alla Pubblica istruzione ha inteso estendere questa opportunità a tutte le scuole primarie cittadine, sia pubbliche che paritarie, con l’obiettivo finale dell’istituzione di un vero e proprio consiglio comunale dei bambini”.
Da questo è nato il progetto denominato “Se fossi sindaco”. In attesa della definitiva approvazione del prospetto che porti alla formazione dell’assise-baby “l’assessorato – si legge nella delibera licenziata dalla giunta torrese – intende avviare, con la collaborazione delle dirigenze scolastiche, una prima fase di approccio degli alunni degli istituti cittadini alle tematiche di educazione alla democrazia”.
“Alcuni istituti – fa sapere l’assessore – hanno già fatto progetti di tale natura. Ora intendiamo estendere l’esperienza a tutte le scuole”.
Queste le finalità del programma, come si evince dalla delibera licenziata di recente dalla giunta: permettere ai bambini futuri cittadini, di sperimentare le regole della democrazia, cominciare a conoscere la vita politica e amministrativa al fine di prendere coscienza dell’importanza del diritto-dovere dei cittadini di partecipare attivamente e responsabilmente alla vita della città. Si accresce così il “senso di appartenenza ad una comunità cittadina” come qualcosa di proprio da conoscere, curare e difendere; sensibilizzare il particolar modo le istituzioni sul diritto fondamentale dei bambini e degli adolescenti di vivere in un ambiente che li aiuti nella crescita e nell’evoluzione.
I destinatari del progetto sono gli alunni che frequentano le quarte e quinte elementari, sia statali che paritarie.