La società Evi che si occupa della fornitura di acqua a Ischia manda bollette di 0,26 centesimi agli utenti ma costa di più pagare il bollettino alle Poste. Uno spreco assurdo di risorse e tempo. Ennesima dimostrazione di come la burocrazia italiana sia malata e dannosa per il paese.
“Ad alcuni utenti del servizio idrico isolano di Barano a Ischia – racconta Francesco Emilio Borrelli dei Verdi – come è stato denunciato a il Golfo diretto da Mauro Iovino ultimamente sono state recapitate bollette da meno di 1 euro. Ad un utente è stato richiesto bolletta l’importo di 26 centesimi da pagare entro e non oltre il 20 aprile prossimo da parte dell’Evi ,energia verde Ischia, la società che si occupa della fornitura d’acqua sull’isola. Proprio così.
Il riepilogo degli importi parla di 24 centesimi per l’acqua benedetta e due centesimi sono di Iva. Ma non sarebbe stato più ragionevole ed economico addebitare la cifra alla prossima fattura, risparmiando spese ed evitando diffuse manifestazioni d’ilarità tanto da sfociare nel ridicolo?
In sintesi, l’utente deve pagare la tassa per pagare il bollettino alle Poste pari a 1,30 euro, una somma cinque volte superiore all’importo richiesto. Si tratta di uno spreco inutile di risorse e tempo sia per l’azienda che per l’utenza. L’ennesima dimostrazione del sistema malato e dannoso della burocrazia italiana”.