Sotto la lente di ingrandimento degli attivisti grillini, la carente pubblicizzazione della nuova apertura della farmacia comunale di via Aquino, che sostituisce i servizi precedentemente offerti dalla struttura di via Passanti: “E’ un servizio importante e necessario alla comunità, ma riapre senza la dovuta e necessaria comunicazione alla cittadinanza . La nuova struttura non è però attiva H24 come quella di cui ha preso il posto, anche se di pro ha un ampio parcheggio alle spalle. Certo che l’Amministrazione poteva dare maggiore risalto all’apertura, cosa doverosa verso quel bacino di utenza che, ricordiamo, era tra i più ampi della provincia perché abbracciava anche la provincia di Napoli, servendo i comuni vicini di Poggiomarino, Boscoreale e Pompei, fino ad arrivare a Terzigno. La grave mancanza di non aver riattivato anche l’importante servizio H24 sarà disponibile nell’altra farmacia situata al Centro Commerciale Plaza, ma non riuscire a servire per ovvi motivi logistici anche i comuni del napoletano portando a minori introiti al CFI. Sollecitiamo quindi l’amministrazione a dare adeguata pubblicità sull’apertura della farmacia, certi che questa dimenticanza, seppur grave, sia stata solo il frutto di una distrazione”.
I pentastellati scafatesi sono invece più critici per la questione della candidatura a città europea dello sport: “Ci sembra alquanto singolare che questa amministrazione stia promuovendo in pompa magna la candidatura di Scafati a città dello sport 2016 attraverso un’agenzia privata, l’Aces Europe, che, a conti fatti, non riserverà alcun riconoscimento ufficiale. Oltretutto ancora non sappiamo qual è lo scotto da pagare per questo fantomatico titolo e ad ora non si conosce ancora l’importo effettivo corrisposto per aver preso parte a questa candidatura.
Ciò che sappiamo per certo è che sono state già corrisposte, con determina dirigenziale n.91 del 20/03/15, le spese di vitto e alloggio della commissione di valutazione Aces per un totale di 2.067,64, cifra che copre il servizio di ristorazione, alloggio e relativa cerimonia di presentazione della candidatura . Inoltre non sembrano chiare le modalità con cui il comune di Scafati abbia ricevuto anche questa ‘nomination’ , dato che i parametri ben precisi indicati da Aces Europe non sembrano essere stati rispettati. Nello specifico Aces racchiude le basi dell’eleggibilità in sette punti che comprendono la presenza di infrastrutture sportive e attrezzature sportive, sia esterne che coperte, sul territorio; un buon grado di accessibilità alle strutture e alle attività sportive; l’esistenza club e associazioni sportive che promuovono competizioni sportive sul territorio; la realizzazione di iniziative, eventi e progetti sportivi organizzati dal comune candidato; misure per promuovere la salute attraverso lo sport per tutte le classi sociali; il grado di sportività; e la comunicazione per promuovere il progetto.
Basta andare a fare una visita alle nostre strutture sportive comunali, alcune delle quali versano in uno stato completamente indecente, per rendersi conto che probabilmente è tutto fin troppo surreale. Recentemente abbiamo fatto un sopralluogo allo stadio comunale che si trova in condizioni pietose con una totale mancanza di manutenzione ordinaria, con docce non funzionanti, tubi fuori posto e porte rotte. Per non parlare di quel che era una volta il palazzetto dello sport in via Oberdan abbattuto completamente (quando forse bastava una semplice ristrutturazione) per far posto ad una struttura sportiva polifunzionale e i cui lavori sono stati sospesi per un contenzioso tra il Comune e la ditta appaltatrice per la presenza di rifiuti speciali il cui smaltimento non era previsto nel contratto.
Per questi motivi, crediamo che un titolo privo di valore come questo non si trasformi in servizi e impianti sportivi funzionanti per i cittadini. Scafati si troverà a competere con paesi come Pescara e Cremona che da anni possiedono queste caratteristiche . Pescara ospitò i giochi del mediterraneo e per l’occasione a molte associazioni sportive fu concesso di utilizzare impianti di un certo valore pagando un fitto alquanto risibile, e ricevendo anche un contributo comunale a loro riservato. Ma nel caso della candidatura di Scafati a città europea dello sport 2016 ci sembra che questa amministrazione si accontenti più di partecipare e illudere i cittadini con l’ennesima finta oasi nel deserto piuttosto che tentare di vincere sul serio; ma non vorremmo che alla fine a perderci siano sempre i cittadini di tasca propria.
Raffaele Cirillo