“Quanto accaduto lo scorso 9 aprile nei locali della Ciclofficina popolare Raffaele Viviani ha lasciato noi ragazzi di Tutt n’atu Forum interdetti e sconcertati. Ci appare inaudito che qualcuno decida di aggredire dei giovani che da anni si impegnano spendendo il loro tempo libero per promuovere, in modo totalmente volontario, i temi dell’ecologia e del trasporto sostenibile.
Quello della Ciclofficina è nato come uno spazio libero, in cui ognuno può esprimere e sviluppare il proprio pensiero, ed è assurdo che in un luogo di formazione alla legalità e alla civiltà si verifichino tali incresciosi atti.
Speriamo vivamente che le forze dell’ordine riescano il prima possibile ad individuare i colpevoli di quello che sembra essere stato un vero e proprio raid punitivo durante il quale un ragazzo è finito in ospedale ed ora si ritrova con 13 punti di sutura in pieno volto.
Tutti noi, nel frattempo, esprimiamo la nostra solidarietà e, soprattutto, ci dichiariamo pronti a qualsivoglia iniziativa messa in atto per intavolare una profonda riflessione sulla preoccupante escalation di violenza che sta vivendo la nostra città. Quello accaduto pochi giorni fa, infatti, è solo il sintomo di una situazione ben più grave e che va a tutti i costi fermata.
La rinascita culturale di questa città, infatti, non può passare da altri se non da noi giovani che dobbiamo diffondere il principio della non violenza attraverso il dialogo e il confronto. La risposta ai problemi non è e non potrà mai essere l’uso della forza fisica”.