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Aggressione alla ciclofficina “Viviani”: indagano le forze dell’ordine

aggressione ciclofficina

Una violenta aggressione ha colpito la Ciclofficina popolare “Raffaele Viviani” che ha sede al Palazzetto del Mare di via Bonito. Nel pomeriggio di ieri, nel consueto orario di apertura al pubblico, un gruppo di individui muniti di mazze, cinture e catene ha aggredito i giovani volontari mentre erano in corso le normali attività associative. Il bilancio è gravissimo: due ragazzi feriti, di cui uno ha riportato una ferita al volto, con conseguente applicazione di 12 punti di sutura, e frattura del setto nasale. L’episodio non è un caso isolato, dato che già nelle scorse settimane si erano verificati diversi furti di materiale meccanico e di biciclette.

Smentiamo ogni accostamento a centri sociali di sinistra, – dichiarano i volontari de “Gli amici della Filangeri”, l’associazione apartitica che da cinque anni gestisce il progetto della Ciclofficina – siamo una realtà che punta all’integrazione sociale e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, fuori dai circuiti della politica”.

La drammatica vicenda getta una luce inquietante sulla sicurezza di Castellammare, facendo aleggiare sull’aggressione l’ombra di gruppi appartenenti all’estrema destra. C’è chi coglie una relazione tra il movimento e i fatti della Ciclofficina, configurando l’azione nell’ottica di un vero e proprio raid punitivo. Tra questi Tonino Scala, coordinatore cittadino di Sel, uno dei primi a commentare la vicenda dal suo profilo facebook:

“L’aggressione ai giovani di CicloOfficina Raffaele Viviani di Castellammare non va sottovalutata, – spiega Scala – non è una lite tra ragazzi così come provano ad affermare alcuni. Va inquadrata in una vicenda più complessa, è il riflesso di quello che sta accadendo nel nostro paese: Rigurgiti che tornano! Mi auguro che le forze dell’ordine sappiano individuare i protagonisti di quella che è una vera e propria rappresaglia in stile fascista. La solidarietà non basta”.

In serata è arrivato il sostegno ai volontari della Ciclofficina anche da parte di Michele Cascone, presidente del forum giovani stabiese:

Esprimo la mia solidarietà verso questo giovane e verso il gruppo di ciclofficina – ha dichiarato Cascone – che ho avuto modo di conoscere in questi primi mesi di attività. Spero che questo sia l’ultimo episodio di “violenza politica” a cui ho assistito, una violenza che certamente non contribuisce a migliorare la condizione giovanile ma riesce solo a destabilizzare ulteriormente il clima teso in cui versa la nostra città”.

Sull’episodio di ieri, un episodio grave lo diciamo ancora una volta, indagheranno le forze dell’ordine, anche perché si attendono ulteriori dettagli che chiariscano i fatti. Sullo sfondo però restano non solo lo spettro pesante di una violenza bieca e vigliacca, ma soprattutto le spoglie di una città, Castellammare, che non sa più difendersi, narcotizzata dal nulla, che digerisce e smaltisce nell’indifferenza qualsiasi cosa, persino le bastonate a giovani e innocenti volontari.

Angelo Mascolo

 

 

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