Castellammare: da febbraio 40 famiglie intrappolate da una frana. Lettera aperta alla città

frana via tuoro

Il 22 febbraio scorso a Castellammare in zona collinare si è verificato uno smottamento che ha provocato attimi di paura tra i residenti. A circa due mesi dall’accaduto tutto è rimasto immutato. Ecco di seguito la lettera che il “Movimento Quisisana 2015 – La Rinascita – Associazione Procittà” ha scritto e diffuso nelle scorse ore.

“Cari cittadini dopo i pini di via Don Minzoni e dopo i vari scempi che si consumano ai danni della natura nel silenzio di tutti chiediamo il vostro sostegno e il vostro aiuto per denunciare alle autorità competenti quanto sta accadendo in città sui Boschi di Quisisana. Volevamo informare il signor sindaco e le sue assistenti di quello che gli organi di stampa chiamano “Cerchio Magico” che Quisisana non si ferma alla Reggia. Feste, balli, e promozioni enogastronomiche, mostre e appuntamenti culturali vanno pure bene ma se intorno si manifestasse attenzione per il parco. Ormai caduto nel degrado più assoluto. E’ vero ci sono gli operai della Sma che spazzano le foglie per 100 metri, e non oltre. Dei rifiuti, dei rivi intasati dalla spazzatura, delle caditoie otturate, delle frane, degli animali che vengono torturati, degli alberi pericolanti, questi si che andrebbero tagliati, nessuno se ne importa. Cari cittadini di Castellammare lo sapete sui boschi di Quisisana ci sono a quanto pare tre guardiani che poi cosa segnalano o guardano non si sa. Li chiameremo i custodi dell’inciviltà e del degrado. Purtroppo questa è una città che si è addormentata, che è vittima di un maleficio. Dove le cose accadono e però sembra che a nessuno interessi.

La politica non si indigna, non parla, non dice. Di quello che accade nei partiti alla città interessa poco. Nessun esponente politico infatti fino ad ora ha detto una parola sullo spaccio che si è spostato dal piazzale dei lecci alle fontane del re. Nessuno delle istituzioni a parte visite e proclami sui giornali ha saputo dare spiegazioni a quaranta famiglie che dal 22 febbraio sono intrappolate da una frana. Dove sono le associazioni ambientaliste? Dov’è il Fai? A braccetto con le istituzioni perché, in questi mesi, neanche una parola è stata detta dal Fai locale sul furto delle mattonelle, e neanche una parola è stata detta dagli ambientalisti sul degrado dei Boschi su sacche di amianto che dal 2012 sono rimaste li, sulle gomme ammucchiate per la strada che conduce a Faito. Niente il più assoluto silenzio. Cari cittadini sapete cosa hanno risposto in un incontro pubblico ai cittadini che ponevano problemi gli amministratori e gli ambientalisti stabiesi che a Quisisana va fatto un parco letterario chiuso. Mentre la collina frana, la criminalità spaccia, e l’amianto e la spazzatura si cucinano al sole le associazioni e le istituzioni da salotto anziché indignarsi pensano ad un parco letterario. I nostri rappresentanti nella giornata di mercoledì hanno incontrato un gruppo di cittadini di via Tuoro che hanno segnalato che dal 22 febbraio sono stati abbandonati e dimenticati dalle istituzioni.

Visite, promesse di inizio lavori ma in realtà lì la gente continua a salire e a scendere a piedi per andare a lavorare per portare i bambini a scuola. Insomma, nonostante le rassicurazioni di un imminente inizio lavori annunciate da Antonio Sanges assessore ai Lavori Pubblici a via Tuoro tutto è rimasto inalterato. Ci sono famiglie che hanno persino finito le scorte nei serbatoi di gpl e per riscaldarsi in questi giorni stanno patendo le pene dell’inferno. Nei prossimi giorni chiederemo un incontro al sindaco per capire la situazione di via Tuoro e dell’intera
collina di Quisisana. Castellammare non ha bisogno di questo. Castellammare non ha bisogno della politica e dell’impegno da salotto. Ha bisogno di fatti. Cari Cittadini lo spieghiamo a questi signori che Castellammare va oltre la Reggia.

 

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