Che fine ha fatto il museo di Totò? Se lo chiedono da tempo tantissimi, che in tutto il mondo, e non solo dunque a Napoli, sono legati da un profondo affetto e da una stima incondizionata verso il grande attore partenopeo, scomparso il 15 aprile 1967.
Al riguardo, per sensibilizzare ancora una volta la pubblica amministrazione e, segnatamente, il Comune di Napoli, rispetto ai ritardi oramai “storici” per l’apertura di un museo, il cui primo annuncio risale al 1996, ben 19 anni fa, Gennaro Capodanno, fondatore del gruppo sul social network Facebook “NOI AMIAMO TOTO’ “ che conta oltre millecento iscritti al link http://www.facebook.com/groups/noiamiamototo/ ), lancia l’ennesimo appello.
“ Oggi – precisa Capodanno -, sono decorsi esattamente 48 anni dalla morte di Totò. Eppure nelle poche occasioni nelle quali si è accennato alla vicenda, non sono stati mai chiariti i motivi concreti che ritardano ancora l’apertura del museo dedicato al grande artista. Purtroppo, anche in quest’ennesimo anniversario, la cosa rischia di passare sotto silenzio “.
“ Un museo – ricorda Capodanno – che dovrebbe aprire, ma a questo punto il condizionale è d’obbligo, nel Palazzo dello Spagnolo in via Vergini, a pochi metri da quella via Santa Maria Antesaecula dove il Principe Antonio De Curtis era nato. Ma di anno in anno l’appuntamento viene rinviato, anzi, da un po’ di tempo a questa parte, dell’apertura del museo non si sente neppure più parlare, né ricevono risposte le tante richieste al riguardo degli estimatori del grande artista, sparsi su tutto il globo terracqueo “.