Infatti nelle ultime ore il vicesegretario nazionale del Partito democratico Lorenzo Orfini si è espresso riguardo il “fenomeno” dei sindaci decaduti ‘volontariamente’ dalla carica di primo cittadino: un escamotage coniato dal sindaco Pd di Agropoli che facendosi multare ha creato un contenzioso con l’amministrazione divenendo incompatibile per poi farsi dichiarare decaduto. Un trucchetto (lecito è bene specificarlo) che ha permesso alla fascia tricolore di Agropoli di ‘decadere’ dalla carica e lasciare l’amministrazione nelle mani di un vice ed evitare il commissariamento. Il tutto per poter ambire ad un posto da consigliere regionale senza dover dimettersi da sindaco. Il ricorso a questo escamotage è dovuto al fatto che è stata introdotta una nuova norma: i sindaci di Comuni con più di 5mila abitanti non possono candidarsi.
Una soluzione adottata, con modalità analoghe, anche da altri sindaci della Campania tra cui anche Pino Capasso.
Sembrava fatta, ma il pensiero di Guerini è chiaro: gli “auto-decaduti” non faranno parte delle liste del Pd alle regionali. Quindi, o dimissioni dalla carica di sindaco oppure niente candidatura.
Pensiero rivolto direttamente al sindaco di Agropoli Franco Alfieri in un incontro a Roma che ha ricevuto la doccia fredda. Ora resta da vedere nelle prossime ore come si svilupperà la questione ma i margini di contrattazione sono esigui. Così il sogno di poter sedere in Consiglio regionale, conservando la gestione di un’amministrazione comunale, potrebbe diventare una chimera se le parole di Guerini si trasformassero nelle prossime ore in un vero e proprio “stop” agli auto-decaduti.
Rafcav
