Il sindaco Nicola Cuomo ha gettato la spugna, il primo cittadino stabiese ha rassegnato le dimissioni nell’aula consiliare palazzo Farnese davanti ai consiglieri comunali e davanti a decine di lavoratori delle Terme di Stabia arrivati in Assise per ascoltare la discussione del consiglio ad hoc sulla loro vertenza. “Mi trovo costretto a rassegnare le dimissioni avendo amaramente constatato di non avere più la forza politica per andare avanti, ma la città ha molteplici problemi e lavorerò fino all’ultimo respiro”, è l’incipit del discorso. Il primo cittadino spiega che i suoi appelli alle istituzioni sono rimasti inascoltati, “è anche un segnale che voglio dare a Regione e Governo”. Dopo le dimissioni Cuomo ha tempo fino al prossimo 3 maggio per ritirarle qualora avesse trovato una maggioranza almeno numerica in consiglio. Il sindaco del Pd alla fine si è arreso dopo lo scontro tra lui e le varie anime dei democratici stabiesi: Cuomo ha perso pezzi, è stato bollato come ‘l’uomo solo al comando’ ed alla fine si è ritrovato sostenuto da soli sette consiglieri appartenenti alle civiche e al gruppo misto. Ripudiato da Pd, Sel e Idv, le forze politiche che poco meno di due anni fa lo hanno portato ad indossare la fascia tricolore. Ma ancora una volta a Castellammare il destino del primo cittadino diventa un tutt’uno con le sorti dell’azienda Terme di Stabia: concordato rigettato, il fallimento, i dubbi e i veleni sulla messa in liquidazione di Sint (partecipata che detiene il patrimonio del Solaro).
Colpi a cui non ha retto Cuomo che ha deciso di mollare, ormai quando tutti gli hanno voltato le spalle. “Mi trovo costretto a rassegnare le dimissioni avendo amaramente constatato di non avere più la forza politica per andare avanti, ma la città ha molteplici problemi e lavorerò fino all’ultimo respiro. E’ anche un segnale che voglio dare a Regione e Governo, le mie richieste e i miei appelli su Terme sono rimasti inascoltati. Sabato spero di poter incontrare Matteo Renzi in visita agli scavi di Pompei”. Dopo l’annuncio delle dimissioni risponde, come promesso, alle domande e alle accuse avanzate nelle ultime settimane sulla vertenza Terme di Stabia dall’ex capogruppo Pd Francesco Iovino e agli imprenditori di “Ars Nova” che avevano presentato un project financing per prendere la gestione delle Antiche Terme. “Rispondo alle domande di Iovino con serenità, in merito al trasferimento delle Antiche Terme tra i beni del Comune dico che non è vero che si è precluso la possibilità da parte di privati di presentare project financing per riaprire attività”, il sindaco si riferisce a quanto denunciato da Iovino che ha dato mandato al segretario generale dell’Ente di inviare un dossier su Sint e Antiche Terme all’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. “Lo abbiamo fatto in un momento in cui la struttura era oggetto di atti vandalici. Chi ha presentato la proposta mi ha attaccato ingiustamente, abbiamo riposto ufficialmente con una lettera dicendo che non poteva essere presa in considerazione perché con l’approvazione della delibera numero 56 abbiamo stabilito che i due complessi termali devono viaggiare unitamente. Non si poteva accettare una proposta che separava il destino dei due stabilimenti, siamo vincolati a quanto ha deciso il consiglio comunale con quella delibera. Aggiungo che si trattava di una proposta irricevibile anche dal punto di vista giuridico per la sua estrema esemplificazione.
Tuttavia si può sempre partecipare al bando di privatizzazione dei due stabilimenti a meno che non si decida di separare il loro corso”. “Sulla delibera di Sint è stato fatto tanto rumore per nulla. Il dirigente del settore Economico ha predisposto una proposta di cui io non ero a conoscenza, per poi proporla alla giunta come nelle sue facoltà. Una proposta che deriva dal fatto che la legge di Stabilità impone di stilare una relazione sulle partecipate comunali e che prevede la messa in liquidazione per quelle che per tre anni consecutivi hanno chiuso bilancio negativo. In giunta non siamo riusciti ad esaminare quella proposta, e soltanto due assessori la firmarono ma poi subito dopo chiesi di verificare la scadenza per la presentazione della relazione, fissata per il 31 marzo 2015. Dopo aver verificato che si tratta di un termine ordinatorio e senza rischio di sanzioni, abbiamo deciso di rinviare la discussione. Voglio che Sint resti la società proprietaria degli immobili delle terme ma che non li rischi. L’amministratore Vanacore ha redatto un piano di riequilibrio dal quale si capisce che la società può restare in vita, ho chiesto incontri a Regione e Governo perché da solo il Comune non può risolvere la vertenza. Appelli senza risposta, sono stato che la problematica venga sottovalutata dai livelli sovra comunali”.
Raffaele Cava