Boscoreale: elezioni regionali avvelenate

MUNICIPIO_boscorealeAncora poche settimane e poi tutto è compiuto. Le elezioni regionali campane con tutto quello che ne sarà conseguenza, a Boscoreale, sono ormai al palo. Poco attendisti, invece, appaiono quelli che la politica la fanno, la vivono e la masticano. Cosa quest’ultima che se da un lato ha portato a mettere la sordina (per quei pochi che non lo sanno è l’applicazione che si mette sulla tromba per ridurne il suono squillante) alla politica locale, d’altro canto ha fatto diventare più potenti le voci di dentro. Ovvero,tutti divisi, all’apparenza, e tutti uniti, nel chiuso dei confessionali. Chi? Come? E perché?

L’opposizione (quella che è guidata da Gennaro Langella) si sta muovendo alla ricerca di un nome prestigioso da opporre a quello di Mario Casillo, il candidato “forte” del Pd. Forte, perché? Perché i Casillo, padre e figlio si stanno muovendo con questo obiettivo già dall’indomani delle elezioni passate. Per questo hanno messo in moto una serie di operazioni che li hanno portati a diventare il gruppo Pd di riferimento in ambito locale, regionale e nazionale. Non per niente sono stati tra gli sponsor principali di Assunta Tartaglione quando è stata eletta segretaria del Pd campano. E non per nulla si sono buttati nel cerchio magico dei renziani della prima ora. E, ancora non per nulla hanno stretto patto di ferro con Vincenzo De Luca, allorché il sindaco di Salerno si è giocato, e vinto, la carta della candidatura alla Regione.

Mario Casillo
Mario Casillo

Insomma, Mario Casillo, con l’appoggio interno di famiglia (il padre Francesco, anche se si è ritirato dalla politica attiva – dice lui – resta una delle più belle menti politiche degli ultimi 40anni) sta “coperto”. In tutti i sensi. Perché, visto che, come altri consiglieri regionali si trova in attesa delle decisioni della Magistratura circa un rinvio o meno a giudizio (e va detto subito che chi viene rinviato a giudizio non assolutamente è colpevole a priori ma quel provvedimento è a sua maggiore garanzia) nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi condotta dalla Procura di Napoli, se non avesse “rinvio” si candiderebbe regolarmente nelle liste Pd.

Se invece ci fosse il “rinvio”, e la candidatura sarebbe perciò incompatibile con lo statuto del Pd, allora scenderebbe in campo, tra i primissimi, in un “listino corazzato” di De Luca e tutto andrebbe ancora secondo quanto previsto. Insomma, a queste ipotesi politiche i nemici storici (ma poi sono davvero nemici?) di Boscoreale si appresterebbero a contrapporre strategie tendenti a ridurre lo strapotere casilliano e a fargli fare pessima figura togliendogli migliaia di preferenze proprio nel “suo” paese.

Gennaro Langella
Gennaro Langella

Secondo alcuni, dovrebbe essere lo stesso Gennaro Langella, con l’appoggio di Sodano e di altri suoi antichi sostenitori, a scendere in campo e a scremare il “tesoretto” di voti sul quale Casillo può contare. Tutto questo mentre si da un’accelerata a quelle iniziative che possono portare acqua al mulino (leggi: “voti”) della maggioranza: il 23 aprile prossimo nella sala comunale ci sarà un incontro con gli operatori economici locale per illustrare il piano di inserimento della cittadina nella Buffer zone archeologica di Pompei, e delle eventuali ricadute positive che ne deriverebbero per l’economia del paese; si annuncerà, tra qualche giorno, che la cifra su cui la buffer zone potrebbe contare si avvicina ai 500 milioni di euro e che una “fetta” consistente (le voci dicono 30 milioni) potrebbe arrivare a Boscoreale; che si starebbe per fare un accordo con l’Osservatorio Vesuviano al quale andrebbero alcuni dei locali che si trovano nell’area del teatro, di fronte al comune nuovo di Settetermini.
Insomma, “carne al fuoco”: sarà arrosto o dopo le regionali brucerà tutto?

Michelina Tramontano

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