In esposizione quasi 300 reperti provenienti dai siti archeologici di Pompei, Ercolano, Stabia, Oplontis, Boscoreale e dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli. Dalle numerose sculture che un tempo adornavano i giardini e gli ambienti di rappresentanza delle ricche domus, ai calchi delle vittime dell’eruzione, alle pareti affrescate, agli utensili e oggetti che testimoniano il lussuoso stile di vita degli abitanti della città. Pareti originali che per la loro eccezionale fattura, l’eleganza e la vivacità dei colori sono state credute riproduzioni da visitatori impressionati e increduli.
“La mostra è una grande occasione per far conoscere una parte importante della storia della città antica di Pompei, dei suoi usi e costumi, in una terra geograficamente e culturalmente diversa dalla nostra – dichiara il Soprintendente Massimo Osanna – Pompei per cultura e tradizione appartiene al mondo occidentale, ma è storia e patrimonio dell’umanità, nei suoi aspetti drammatici che hanno visto la tragedia di uomini e donne travolti dalla furia dell’eruzione del Vesuvio e nei suoi aspetti storico-scientifici che ci hanno consentito di ricostruire una parte considerevole delle vicende del mondo romano e della vita quotidiana dell’epoca.
Portare Pompei e i suoi reperti fuori dai confini dell’Italia e dell’Europa è per la Soprintendenza di Pompei un obiettivo fondamentale di valorizzazione e di diffusione della cultura a livello internazionale e ci consente di portare a compimento la nostra politica, avvalorata dai positivi flussi turistici, di rendere ovunque e a chiunque fruibile questo straordinario e unico tesoro che la storia ci ha consegnato.”