Crisalide è la declinazione della vita e della sua ironia, quell’ironica vita che, se da un lato ci fa gioire, dall’altro ci fa piangere, se da un lato ci dona, dall’altro ci toglie, quell’ironica vita che ci obbliga a combattere quasi come in un gioco, in cui è però lei a dettare le regole e dove il vincitore è sempre il destino. Crisalide racconta l’amore chiamato a superare con la sola sua forza una prova difficile, quella più brutta, la malattia: accarezzando gli stati d’animo dei due giovani amanti che si trovano ad avere come comune denominatore il dolore, la storia sottolinea come il potere di una malattia è quello di ferire non solo chi la vive, ma anche chi circonda la persona ferita. Una storia d’amore e di malattia dunque, ma anche e soprattutto una storia di vita e di speranza, poiché la vita risiede nella speranza dell’amore che si può ancora donare.
L’intera trama ruota intorno a Vittorio e Marcello, due giovani innamorati: il primo è un aitante diplomatico, il secondo un aspirante poeta. Sono felici e ognuno vede nell’altro il proprio futuro; la loro felicità riceve però un duro colpo quando il giovane scrittore scopre di essere affetto da una patologia rara. Costretto al ricovero, in ospedale si lega a Maria, la giovane infermiera che lo ha in cura, con la quale, durante i mesi di degenza, si abbandona al ricordo della sua storia d’amore dalla prima volta in cui ha capito di amare Vittorio fino alla scoperta della malattia e di come questa ha inciso nella loro relazione. Il tempo passa e tra il giovane scrittore e la simpatica e dolce infermiera si instaura intanto un rapporto di confidenziale amicizia tanto che la donna diventa il suo sostegno psicologico oltre che fisico, confortandolo nei momenti di debolezza dovuti alla sempre più sentita assenza di Vittorio, in viaggio da tempo, e al degenerare della malattia. Alla fine l’amore trionferà sulla malattia?
Antonio Pollioso