Perché l’utilizzo del colore giallo?
“Giallo – mi chiarisce Valeria Vacca, curatrice della sezione web e social del Museo – perché giallo è il colore che definisce la corporate identity del Madre: un giallo caldo, carnale, come lo definì tempo fa il Direttore Andrea Viliani. Oggi, chi visita il Madre, fa il suo ingresso nel Palazzo ottocentesco attraverso un grande portone giallo, che segnala a chi passa lungo via Settembrini la presenza di un museo che parla di contemporaneità in un luogo storico. Per la #yellowinvasion chiediamo agli invasori, quindi, di indossare qualcosa di giallo, e diventare così, per un giorno, parte del Madre”.
Il gioco giallo è aperto a tutti: blogger, instagramer, appassionati di fotografia e di social media, e semplici curiosi che potranno documentare con smartphone, fotocamera o videocamera tutti i momenti della propria esperienza al museo, e condividendol i- con hashtag dedicati #invasionidigitali e #yellowinvasion – su FB e Twitter, ma soprattutto su Instagram , anche grazie all’interesse dimostrato dagli igers di Napoli e Campania.
Gli invasori saranno divisi in squadre, e saranno messi alla prova con quiz. Tema: il museo e le sue opere. Un percorso che li porterà a scoprire i segreti delle stanze del Palazzo e si concluderà con la foto di “invasione compiuta” nella grande sala Re_PUBBLICA Madre, al pianterreno del museo, dove l’opera in situ realizzata dall’artista francese Daniel Buren celebra la relazione fra il museo ed il suo pubblico, tra l’istituzione e la sua comunità.
Credo che la cosa sia interessante, e soddisfatta chiedo a Valeria:
“Qual è il messaggio di Invasioni Digitali?”
“Formare il museo: renderlo teatro, assemblea, un luogo d’interazione, che si forma e si performa ogni giorno insieme al suo pubblico”.
Il mondo che sceglie sé, e il suo modo di rappresentarsi. Le chiedo, ancora:
” Qual è il legame tra l’invasione digitale, lo scatto e l’artista?”
“Ogni foto scattata e condivisa porta con sé una visione, un’opinione, un’ipotesi sulla realtà del museo e le sue potenzialità, diventando così un nuovo contributo, che parla a noi, innanzitutto, ma al contempo attraverso la rete si rivolge a tutti. Ogni foto e ogni post condiviso dagli invasori diventa un invito a prendere parte al dibattito, a “portare la cultura dove vuoi che vada”.
E mi cita la canzone pop “Theme song for an exhibition”(“Sigla per una mostra”), dell’artista David Robbins, realizzata in collaborazione con alcuni musicisti di Milwaukee, e lanciata a livello internazionale come un esperimento innovativo di cooperazione inter-istituzionale che ha coinvolto alcuni tra i più importanti musei d’arte americani ed europei Una canzone pop fresca, orecchiabile, che arriva a tutti il cui contenuto lirico sollecita il nostro desiderio di fare cultura, e come tale è adatta a qualsiasi mostra in qualsiasi galleria o museo. Un messaggio positivo destinato a rafforzare il nostro senso di autonomia. “La storia scorre attraverso di te” è il ritornello. Non mi sembra affatto male canticchiarlo. Un plot originale. Con grande forza Gli invasori. Attività gratuita (max 30 partecipanti), ingresso al museo gratuito. la prenotazione è consigliata.
Ornella Scannapieco