“No alla carità, sì alla dignità”: questo lo slogan del corteo organizzato venerdì dai disoccupati del Movimento per il Lavoro di Torre Annunziata. Una settantina di persone sono partiti dal piazzale antistante lo stadio comunale Giraud, e attraversando Corso Umberto I, sono giunti a Palazzo Criscuolo, sede del Comune.
Durante la marcia sono intervenuti Ada Ferri, presidentessa di Catena Rosa, l’associazione femminile antiviolenza, e don Antonio Carbone, parroco della Chiesa del Carmine.

“Sono due i palazzi storici di Torre Annunziata, Palazzo Fienga e Palazzo Criscuolo. Il primo, simbolo dell’anti Stato, fortunatamente, è stato sfrattato, chiuso e murato. Il secondo invece, è sede del governo cittadino. È di tutti e dev’essere aperto a tutti. Il Comune siamo noi e dobbiamo fare in modo che qualcosa cambi. Prendo parte a questo corteo perché tutto ciò che riguarda i giovani, tocca anche me. Negli ultimi trent’anni circa 25mila cittadini torresi hanno lasciato questa città per trovare un lavoro fuori”. Poi il prete si rifà alle parole di Papa Francesco al presidente della Repubblica Mattarella dei giorni scorsi: “Disoccupazione e sfruttamento rubano la dignità. Ai giovani è stata rubata la dignità. Negli ultimi anni, ogni progetto occupazionale è fallito. E dalle aziende chiuse hanno lucrato solo gli imprenditori, mentre gli operai non hanno più avuto un lavoro”.
Finito il corteo, cinque delegati sono stati ricevuti dal sindaco di Torre Annunziata, Giosuè Starita. Un incontro a porte chiuse, durante il quale i rappresentanti del Movimento hanno presentato al primo cittadino le loro istanze, che sono:
- Istituzione di un osservatorio perenne per il lavoro, con rappresentanti del Movimento neonato, che sia anche un luogo di trasparenza e partecipazione. Un organismo di tutela insomma, sociale e dell’occupazione;
- Impegno diretto da parte dell’amministrazione a garantire l’assunzione dei cittadini torresi per tutti gli appalti riguardanti il Comune di Torre Annunziata;
- Una lettera di intenti tra Movimento e rappresentanti del Comune, affinché raccolgano l’impegno dai futuri consiglieri regionali e dalla giunta, di istituire un reddito minimo di dignità, per tutti i cittadini torresi della Campania, canalizzando su questa misura le risorse possibili messe a disposizione dai Fondi Europei.
“Rispetto alla richiesta dell’Osservatorio – afferma Starita poco dopo l’incontro col Movimento – non ci sono problemi. Ho spiegato ai disoccupati che questo organo già esiste e che se vogliono, possono farne parte. Ed esisteva già una delibera riguardante la priorità ad assumere, quando ci siano bandi, prima di tutto i cittadini di questa città. Ho fatto leggere la delibera ai manifestanti”.
Prossimo incontro, il 6 maggio: verranno avviate le discussioni e “in quella data – afferma il Movimento – porteremo al tavolo anche le nostre proposte progettuali, per sconfiggere la disoccupazione. In attesa del 6 maggio i disoccupati andranno in giro nei quartieri degradati della città per sensibilizzare la gente al problema del lavoro. “Organizzeremo anche un’assemblea pubblica – affermano – in cui chiederemo l’intervento anche delle associazioni, delle parrocchie e delle scuole”.