Ercolano paese democratico e moderato o esempio pessimo di lotte interne “fratricide”? Questo il dilemma che attanaglia i residenti all’indomani della candidatura ufficiale a sindaco per il Pd di Ciro Buonajuto. Falsi account su social network inneggianti alla jihad contro candidati usurpatori e accuse di ogni genere (spesso calunnie e insulti) condiscono miserabilmente la vigilia di una tornata elettorale che si preannuncia quanto mai caotica. Nulla contro alcun rappresentante politico locale: il garantismo e il diritto alla difesa sono alla base di una società democratica. Sempre che questa però resti poi nei limiti del buon senso e del vivere civile: ma a Ercolano spesso e volentieri non è così.
Basta osservare i movimenti domenicali dei principali “portatori d’acqua” dei politici che contano per comprender il clima di tensione registrato in un paese da tempo ormai sotto la lente d’ingrandimento della magistratura. Persino parlamentari del Pd storicamente legati a Ercolano hanno tuonato contro il modus operandi di un partito che a livello locale non avrebbe brillato per trasparenza operativa e organizzazione interna. Forse è sfuggito agli addetti ai lavori un punto essenziale nelle incresciose vicende politiche di questi giorni : all’onesto contribuente ercolanese in realtà poco importa se a godere della “balconata centrale ” del municipio sia Tizio o Caio, l’importante è che questo ipotetico nocchiero dimostri da subito di invertire la rotta che per decenni ha condotto inesorabilmente il paese al naufragio.
Squadra che perde o gioca male si cambia : quale miglior prova di buona fede allora di un cambio in toto dei dirigenti comunali, della nomina di una nuova giunta super partes e soprattutto di massima trasparenza nei rapporti tra palazzo di città e residenti. Di questo Ercolano necessita, questa la strada per apportare benessere e credibilità al paese. Diversamente si affonderà in un guano di polemiche, attacchi personali, invidie e calunnie scaturite dalla bramosia di potere di chi continua nonostante tutto a considerare Ercolano “cosa sua” . Prevalga in sintesi sull’egoismo spicciolo e sull’interesse personale l’amore per i luoghi…il resto è noiosa retorica della scuola dell’obbligo.
Alfonso Maria Liguori