Sequestrò l’imprenditore Buglione: arrestato ad Olbia il latitante Pasquale Scanu/VIDEO e FOTO

scanu1

Nel corso della serata del 23 aprile scorso, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, la squadra mobile di Cagliari, in collaborazione con quella di Nuoro, ha individuato ed arrestato Pasquale Scanu, nato a Bitti (Nu) di 38 anni, condannato, dalla Corte di Assise partenopea, alla pena anni 28 di reclusione per il sequestro di persona a scopo di estorsione, avvenuto nell’anno 2010 in provincia di Napoli, nei confronti dell’imprenditore nolano Antonio Buglione.

pasquale scanuA sequestrare quello che era considerato il “re dei vigilantes” in quanto titolare di una società di sicurezza, erano stati cinque sardi, i quali il 12 settembre del 2010 prelevarono l’imprenditore e lo segregarono nelle campagne circostanti. La vittima, però, dopo due giorni di prigionia, riuscì a liberarsi ma i carnefici non si diedero per vinti e continuarono a chiedere cinque milioni di euro di riscatto, poi ridotti a due, annunciando un nuovo sequestro. Dopo la fuga però Buglione guidò gli investigatori verso la pista isolana: durante la prigionia l’ostaggio riconobbe l’accento sardo nei dialoghi che tre carcerieri fecero senza nessuna precauzione. L’imprenditore descrisse poi gli occhi di uno dei rapinatori, di un colore definito molto particolare.

Nel maggio del 2013 la Corte di Assise di Napoli ha condannato tutti e cinque i sequestratori a pene che vanno dai 3 ai 28 anni di reclusione. Soltanto Pasquale Scanu era riuscito a far perdere le sue tracce sino a quando gli investigatori di Cagliari a seguito di una serie di risultati investigativi lo hanno rintracciato ad Olbia e lo hanno bloccato mentre stava facendo una passeggiata in bicicletta, evidentemente sicuro che nessuno pensasse che avesse trovato rifugio nella città della costa nord della Sardegna. Nel momento in cui gli agenti lo hanno bloccato era in possesso di una pistola semiautomatica con matricola abrasa. La passione per la forma fisica era l’unica distrazione che si concedeva, per il resto non usciva quasi mai dal covo ove aveva trovato rifugio: una casa in legno, in aperta campagna, quasi fatiscente dove all’interno vi era una sola stanza con un divano, una piccola cucina e pochi suppellettili.

Donazione sostieni il Gazzettino Vesuviano
Condividi
PrecedenteRapina all’ufficio postale di Episcopio a Sarno. Impiegata finisce in ospedale
Successivo“Raee e solidarietà”, consegnati i primi contenitori negli istituti scolastici di Salerno
Il giornale “il Gazzettino vesuviano”, fondato nel 1971 da Pasquale Cirillo e attualmente diretto da Gennaro Cirillo, si interessa principalmente delle tematiche legate al territorio vesuviano e campano; dalla politica locale e regionale, a quella cultura che fonda le proprie radici nelle tradizioni ed è alla base delle tante associazioni e realtà che operano sul territorio.Siamo impegnati a garantire la massima qualità e la massima integrità nel nostro lavoro giornalistico. Ci impegniamo a mantenere alti standard etici e professionali, evitando qualsiasi conflitto di interesse che possa compromettere la nostra indipendenza e la nostra imparzialità.Il nostro obiettivo è quello di fornire ai nostri lettori notizie e informazioni affidabili su una vasta gamma di argomenti, dalle notizie di attualità ai reportage approfonditi, dalle recensioni ai commenti e alle opinioni. Siamo aperti a suggerimenti e proposte dai nostri lettori, e ci impegniamo a mantenere un dialogo aperto e costruttivo con la nostra community.