Boscoreale: ribaltone avvelenato

i congiurati

Anatra zoppa. Così si chiama in gergo, negli Stati Uniti, il presidente che non ha maggioranza al congresso. E, “anatra zoppa”, ovvero sindaco senza maggioranza, sarà Balzano, se i nove (per adesso sono otto anche se esiste un nono nominativo, che però non ha firmato il documento) consiglieri che stamattina hanno sottoscritto l’accordo politico – programmatico porteranno avanti i loro intendimenti. Ma andiamo con ordine. Nove consiglieri si sono incontrati stamane a casa di Giacomo Tafuro, infortunato a un piede, per sottoscrivere un “patto di ferro” con il quale dare una spallata all’amministrazione Balzano. Il documento è stato firmato da Patrizia Buono, Gaetano Crifò, Gaetano Campaniale, Francesco faraone, Gennaro Langella, Antonio mappa, Giacomo Tafuro, Michele Vaiano. Mancava la firma di Salvatore Nastri. Ma, hanno, assicurato, che si è trattato solo di un problema di presenza fisica.

Nel documento approntato si pretendeva atto che c’era “uno stato d’immobilismo nell’attuale amministrazione comunale”; c’era “incapacità parziale della stessa a costruire un precorso credibile, volto al cambiamento della città e alla crescita del benessere dei nostri concittadini”; del “grave deficit economico in cui versano le casse del nostro comune”; delle “evidenti responsabilità politiche amministrative che hanno avuto le forze di sinistra boschesi nel determinare questo stato di cose”. Ciò visto e considerato che non si può “assistere passivi a un così grave stato di degrado” viene concordata la nascita di un nuovo soggetto politico alternativo alle forze di sinistra boschesi. Insomma, come dice un vecchio militante comunista di Boscoreale “qualcuno s’è fatto passare gli apparecchi sulla testa e non ha sentito il rumore”. Il riferimento è, ovviamente, al “comando” centrale del Pd di Boscoreale, che non è stato capace di leggere i segnali politici che gli venivano dai suoi scalpitanti alleati e ha tirato a campare sino a questa sorta di “assassinio di Cesare”, rimasto politicamente “pugnalato” in una ventosa giornata di fine aprile. Ma, chi doveva sapere, sapeva. Chi doveva capire, capiva? C’era nell’aria, già da tempo, l’odore di un cambiamento che avrebbe scombussolato la politica boschese. Alla fine, eccolo qua.

E per di più c’è la beffa. I consiglieri firmatari si mostrano munifici. Dicono, infatti, che pur avendo i “numeri sufficienti per poter presentare una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Balzano, per puro senso di responsabilità, in considerazione del particolare momento che sta attraversando il nostro paese e a la fine di evitare ulteriori danni … si rendono disponibili a sostenere un programma politico finalizzato alla realizzazione di alcuni progetti che ritengono vitali per l’economia e lo sviluppo del nostro paese”. In particolare si tratta dei approvare il Puc, di rivedere i regolamenti edilizi, delle realizzazione di alcune opere pubbliche tra cui: campo sportivo, area mercatale, pubblica illuminazione, piazza in località Pellegrini. E, poi, la botta finale: “nel caso che il sindaco non intendesse aderire” a quanto da loro “concordato”, si impegnano “sin da ora ad adottare tutte le strategie che si rendessero necessarie affinché Boscoreale abbia una nuova amministrazione”. Eccolo qua, il gran colpo. Che passerebbe anche attraverso una revisione della giunta e delle deleghe assegnate a nuovi nomi suggeriti dalla minoranza adesso diventata maggioranza. Come risponderà il Pd e i pochi suoi alleati? Certo che il veleno arrivato con il ribaltone di alcuni consiglieri di maggioranza passati con la minoranza per costituire una nuova maggioranza farà vittime. E non solo in campo strettamente cittadino. A giugno ci saranno le elezioni regionali e tutto questo tossico sarà spalmato sui candidati che si presenteranno. In primis, per Mario Casillo. Si attendono risposte.

Alfredo Volpicelli

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