Probabilmente per opera di spie furono identificati come partigiani ed arrestati dalle SS. Dopo alcuni giorni di detenzioni e interrogatori, non avendo ottenuto informazioni, le SS li condussero lungo la recinzione e, in un boschetto isolato presso il fiume, li trucidarono. Forse li avevano prima costretti a scavarsi la fossa, li collocarono uno sull’altro, la testa tra i piedi dell’altro e li ricoprirono alla meglio. Uno dei due ebbe la forza di alzare un braccio fuori dalla terra e questo permise il giorno dopo il ritrovamento dei due corpi, che indossavano ancora la tuta della TOD. Portati al cimitero di Monasterolo, fu eseguita l’autopsia che evidenziò due ferite, una al cuore e una alla testa. Poco prima del seppellimento, una conoscente che poi si rivelò un’appartenente alla resistenza, che più volte aveva ospitato lo Scola nella sua casa di Saluzzo, riconobbe il cadavere di Matteo Scola. La stessa donna, Maria Luisa Alessi, fu poi arrestata e fucilata dopo sei mesi da quegli avvenimenti, nella stazione di Cuneo.» racconta Giuseppe Di Massa.
Uno stillicidio di morti che però permise di costituire una piccola e gloriosa Repubblica indipendente delle Valli Maira e Varaita, che tenne in scacco per alcuni mesi i tedeschi e i repubblichini della famigerata brigata Monterosa. Scola fu dichiarato disperso e solo a guerra finita, nel gennaio 1946, venne la conferma della morte agli angosciosi sospetti dei familiari. «Egli è l’unico partigiano di Gragnano caduto, ma poi, dopo i solenni funerali svoltosi nel 1946, si era persa la memoria storica di quegli avvenimenti e dopo 70 anni è giusto che si ricordi la sua eroica vicenda. Come Centro di Cultura e Storia di Gragnano e Monti Lattari Alfonso Maria Di Nola, ci siamo fatti portatori di questa iniziativa, subito fatta proprio dall’Amministrazione Cimmino. Questa lapide, quindi, voluta dall’intera Città di Gragnano, Amministrazione Comunale in testa, sarà per lungo tempo un esempio di attaccamento alla propria Patria, fino al supremo sacrificio della stessa vita» ha concluso Di Massa.
Carmine Iovine