Il giornalismo come missione, il precariato come condizione, la camorra come nemesi.
Quella raccontata in queste pagine è una storia di resistenza. All’ingiustizia di un tempo senza speranza, alla prepotenza di una società senza rispetto, all’infamia di gente senza cuore e senza coraggio, ma con la pistola carica.
Napolinord non è solo un’indicazione geografica. È un’allegoria, un simbolo. L’icona di un mondo che fa paura.
Ma non a tutti”.
Editore NAPOLINORD: Photocity Edizioni
Si è tenuta ieri pomeriggio, presso l’Auditorium di Scampia, la presentazione del primo romanzo di Vincenzo Rea dal titolo NAPOLINORD. Il libro del giovane giornalista – scrittore, ambientato nelle periferie napoletane, tratta argomenti attuali e scottanti che rispecchiano la vita di tanti giovani che continuano a lottare per il loro territorio. Precariato, ‘malapolitica’, e affari della camorra sul territorio napoletano le macrotematiche trattate, ma anche e soprattutto la voglia da parte di Ernesto, il protagonista del romanzo, di combattere quel giornalismo fazioso e pilotato, quello che non manca mai – con la consueta macchina del fango preparata ad arte e sempre pronta all’azione quando si tratta di screditare il capoluogo partenopeo – per colorare di nero intenso le pagine di cronaca della città e della provincia. Il giornalismo che spettacolarizza i morti ammazzati – che comunque esistono e sono purtroppo un’amara realtà – ma che non racconta con la stessa enfasi gli aspetti positivi di una società che di storie belle da rivelare ne avrebbe a centinaia.
Presenti alla manifestazione Corrado Gabriele, segretario Commissione Antimafia Regione Campania; Vincenzo Esposito, zio del tifoso napoletano Ciro di Scampia morto a seguito dei tragici fatti di Tor di Quinto a Roma; Chiara Giordano, presidente della Onlus Campania in Movimento.
“La camorra che esercita il suo fascino su un ragazzino, Ernesto. La camorra che è spiata da lontano da quel ragazzino, che cresce. Ernesto adulto, quindi, che vuole toccarla con mano. Non per farne parte, ne è disgustato, ma per capirla, per testimoniarla. Da giornalista “senza giornale”, e un grande sogno di affermarsi nel settore che ama, parte per Scampia. Un vero e proprio viaggio, quello, anche se Ernesto vive a pochi chilometri da lì. La realtà della droga, i clan che si fanno guerra, la desolazione del quartiere martoriato dalla malavita. Fino ad un colloquio faccia a faccia con un capoclan. Un camorrista, uno vero. E poi la scoperta di Ernesto della parte sana e genuina del quartiere, la maggioranza dei cittadini di Scampia che nulla hanno a che vedere con i criminali della camorra. Ernesto, quando lascerà Scampia, addirittura ne sentirà la mancanza”.
Sia Vincenzo Esposito che Corrado Gabriele hanno salutato con piacere le iniziative di questo genere, per combattere le etichette negative che da più parti si appiccicano ad un quartiere martoriato dalla camorra ma che è stanco di luoghi comuni e di fiction o libri che gettano fango su un’intera società. A loro si aggiunge il commento dell’autore di NAPOLINORD Vincenzo Rea che con la sua testimonianza rafforza la volontà di una comunità di ribellarsi agli stereotipi negativi per cominciare una nuova stagione di riscossa sociale agli occhi dell’Italia intera. Il presidente della Onlus Campania in Movimento Chiara Giordano ha dichiarato che di conferenze stampa e di presentazioni di libri che esaltano la genuinità e l’onestà della gente di Scampia troveranno sempre disponibilità e spazio.
Cosimo Silva