Torre Annunziata: presunta compravendita di posti di lavoro, allarme e polemiche

soldiPresunta compravendita di posti di lavoro al parco commerciale di via Settetermini: allarme e polemiche politiche.

“Non ci sorprende la notizia che al parco commerciale di via Settetermini ci sia stata una compravendita di posti di lavoro, anche perché questa sarebbe la meno grave tra le indiscrezioni giunte alle nostre orecchie. – ha dichiarato Massimo Napolitano, coordinatore cittadino di Sel – Un mese fa, infatti, il consigliere comunale Francesco Donadio in una dichiarazione alla stampa affermò che ‘Alcuni omonimi di consiglieri comunali torresi sono stati scartati alle selezioni, nonostante il curriculum, solo per il cognome che hanno ” mentre “bisognerà controllare che tra le assunzioni non ci sia nessuna riconducibile a tecnici o dirigenti noti’.

La magistratura farebbe bene a cercare un riscontro su quanto detto dal consigliere eletto con l’Udc – noto esperto esaminatore di curricula di tutti coloro che si chiamano Donadio – e indagare sulle voci che circolano in città secondo le quali figli e parenti del personale dell’ufficio tecnico (non nuovo a questi scandali) sarebbero già stati assunti nei punti della catena del bricolage.
Dall’altra parte chiediamo all’amministrazione Comunale di far valere quello che fu l’accordo firmato con la proprietà in cui si prevedeva che una percentuale degli assunti rispettasse i vincoli della territorialità. Sembra che di questo accordo,sindaco e sindacati sottoscrittori, nessuno sappia più nulla.
Chiediamo trasparenza e legalità nelle assunzioni a Torre Annunziata, che siano resi pubblici i nomi dei futuri dipendenti del centro commerciale e di coloro che sono stati assunti alla Soget, l’azienda che si occupa della riscossione dei tributi a Torre Annunziata.
I giovani disoccupati torresi sono sempre stati esclusi da tutti gli strumenti di sostegno al reddito e dalle opportunità lavorative in cui trovano sempre o delle precedenze o delle raccomandazioni che vanificano il loro diritto ad un lavoro che dia loro dignità e riscatto sociale
Crediamo che l’istituendo l’osservatorio sul lavoro possa essere una ottima occasione per contrastare queste pratiche indegne che mortificano l’azione anticamorra della società civile ed in quella sede ci auguriamo che il Sindaco prenda una dura posizione e si attivi affinché il lavoro a Torre Annunziata diventi lavoro per i cittadini torresi”.

“Apprendiamo da organi di stampa della presunta compravendita di posti di lavoro al ‘parco commerciale’ che sta nascendo a Torre Annunziata in via Settetermini. – hanno fatto sapere dal Movimento per il Lavoro di Torre Annunziata – Il Movimento per il Lavoro fa della trasparenza e della legalità un punto fermo della propria azione e rivendica da sempre il lavoro come diritto fondamentale di tutti, garantito dalla nostra Costituzione e non come strumento di ricatto e di profitto nelle mani di pochi. L’Osservatorio sul Lavoro, quale tavolo nato a seguito di una precisa richiesta del Movimento verso questa amministrazione, composto da rappresentanti del Movimento e dalle istituzioni nasce proprio come strumento non solo di proposta ma sopratutto di controllo sulle dinamiche inerenti al mondo del lavoro presenti sul nostro territorio, affinché rispecchino i comuni intenti di trasparenza e legalità.

Il Movimento per il Lavoro non esiterà a schierarsi fermamente in ogni sede e con ogni mezzo contro chiunque operi per loschi interessi personali a discapito della collettività, e siamo certi che insieme all’Amministrazione comunale si attueranno tutte le iniziative del caso affinché vengano rispettati il lavoro e la dignità.

Per troppo tempo si è speculato sulla disperazione della gente, cercando di far credere che per trovare un lavoro era necessario “trovarsi un amico” o addirittura pagare per esso.

Per combattere la Camorra e il Malaffare bisogna partire proprio dalla lotta a queste logiche di scambio che da sempre sono alla base della cultura mafiosa.

Proprio per questo c’è bisogno da parte di tutti una ferma e decisa presa di posizione perché il lavoro è un diritto, e i diritti sono tali se non si vendono e non si scambiano”.

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