Si è tenuta a Ercolano presso l’auditorium del MAV (museo archeologico virtuale) la presentazione del candidato sindaco per Il Pd Ciro Buonajuto e dei candidati al consiglio comunale della stessa coalizione (CD,PD,Verdi,Sinistra Ecologia Libertà, PSI, Italia dei Valori, lista civica Rinnovare Ercolano).
“La candidatura a sindaco di Ercolano del consigliere Ciro Buonajuto – ha declamato dal palco l’on. Gianni Pittella, Presidente S&D Parlamento Europeo – è stata il frutto di una scelta maturata alla luce delle reali potenzialità di un giovane ma temprato rappresentante del Pd che ha in più occasioni ampiamente dimostrato di saper guardare avanti, ovvero di investire nel tempo alla costruzione di un modello politico più vicino alle reali esigenze dei cittadini. Occorre rilanciare realtà importanti come quella ercolanese puntando sul turismo e sulla cultura intesa anche come massima espressione delle potenzialità produttive indigene. Voglia di far bene quindi, di affidare la città in mani giovani ma ben consapevoli della responsabilità ricoperta da chi avrà l’onore di rappresentare questi luoghi”.
Proprio sulla responsabilità dell’incarico e sull’impegno preso con gli ercolanesi ha replicato Buonajuto: “Girando tra la gente mi accorgo delle priorità da affrontare all’interno di un territorio che chiede rispetto, sicurezza e creazione di occupazione per le nuove leve. La legalità: questo il fulcro sul quale far ruotare un’Ercolano al passo con i tempi capace di creare un forte connubio tra governo locale e residenti. Sia chiaro un punto: l’amministrazione comunale deve essere al servizio degli ercolanesi.
Occorre quindi ricostruire un puzzle ideale che unisca politica e cittadini in un unico grande quadro tutelando nel contempo trasparenza operativa e qualità d’esistenza a tutto beneficio del popolo ercolanese. Il futuro è tanto dei giovani quanto il presente: forti di tale principio di adopereremo a che mai più il fatalismo rinunciatario anestetizzi l’estro vulcanico di una terra dai natali celeberrimi che deve tornare ad essere fiore all’occhiello della tanto decantata Campania Felix”.
In sintesi: fatti e non chiacchiere al vento. Per Buonajuto si dia il via ad un processo di progressiva ma inesorabile ascesa verso un modello comunitario in cui l’istituzione scuola e la produttività trasparente del territorio siano alla base di una città che non si rassegna più ad essere miseramente additata per gli infelici clamori della “nera”.
Come sempre doverosamente concludiamo: sarà vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.
Alfonso Maria Liguori