Si rinfocolano in questi giorni le perplessità e le polemiche, in atto da tempo al Vomero, sulla realizzazione di nuovi parcheggi interrati privati. A scendere in campo è ancora una volta Gennaro Capodanno, ingegnere, presidente del Comitato Valori collinari, già numero uno della Circoscrizione e fondatore del gruppo su Facebook “La collina dice basta con cantieri e scavi”, che conta già oltre 500 iscritti.
“Ancora una volta diciamo basta alla realizzazione di parcheggi privati interrati che rischiamo di ridurre la collina di Napoli ad un vero e proprio colabrodo, con ripercussioni immaginabili pure sull’assetto del sottosuolo – afferma Capodanno. Anche in considerazione del fatto che molti dei box recentemente realizzati al Vomero, immessi sul mercato a prezzi di svariate decine di migliaia di euro, non sembra che trovino facilmente acquirenti. Dunque ci domandiamo che senso abbia continuare a realizzare altri box interrati privati a poche centinaia di metri da quelli invenduti, dal momento che la domanda, allo stato, risulterebbe inferiore all’offerta”.
“E’ opportuno – puntualizza Capodanno – richiamare al riguardo alcuni aspetti riportati nel testo del Decreto Commissariale Prot. n. 45 del 31/12/2007, coordinato con le modifiche apportate dal decreto commissariale progr. n. 21 del 22/04/2008, emanato dall’allora sindaco-commissario, avente per oggetto le linee guida per la progettazione, realizzazione e gestione dei parcheggi, con particolare riferimento alla parte dispositiva, laddove al punto 11 si afferma che: “La mancata vendita in regime di pertinenzialità dei posti auto, al netto di quelli messi a disposizione per la locazione, secondo quanto indicato nel precedente punto n° 6. al decorrere del termine di trentasei mesi dalla conclusione dei lavori, darà luogo alla acquisizione di posti auto invenduti e non locati al patrimonio disponibile del Comune di Napoli”.
Una politica fallimentare, per Capodanno, anche per la mancata realizzazione di parcheggi pubblici, che da diversi lustri a questa parte caratterizza gli Enti locali a Napoli, con conseguenti ripercussioni negative in alcune zone, come il Vomero, che hanno un’elevata densità abitativa e con un forte indotto.
“Così – aggiunge Capodanno – mentre siamo ancora in attesa del parcheggio pubblico sotto i viadotti della Tangenziale in via Cilea, del quale si è cominciato a parlare agli inizi degli anni ’80, oltre trent’anni fa, si continua a favorire la costruzione di box interrati privati, il cui acquisto, specialmente in tempo di crisi, è praticamente inaccessibile a buona parte del ceto medio che abita la collina”.
Le conseguenze sul traffico veicolare e sulla qualità dell’aria sono evidenti. Peraltro è notorio che condizione indispensabile, affinché la realizzazione di zone a traffico limitato o di aree pedonalizzate non comporti un incremento di traffico sulle aree limitrofe, è l’individuazione di zone a confine da destinare a parcheggi pubblici. Tale asserto è stato totalmente ignorato in occasione della realizzazione prima dell’area pedonale in via Scarlatti e poi di un’altra area pedonale, con un tratto a traffico limitato, in via Luca Giordano, con la conseguenza di congestionare ulteriormente le strade adiacenti, non essendo stati contestualmente realizzati i parcheggi di destinazione in prossimità delle aree interdette al traffico veicolare.