Mezzo chilogrammo di marijuana già lavorata, imbustata e pronta per essere spedita nelle piazze di spaccio: a rinvenire la sostanza stupefacente sono stati i carabinieri nel corso di un’ispezione in un’ampia area boschiva dove si sospetta possano sorgere alcune coltivazioni di cannabis. L’operazione è stata condotta dai militari della stazione di Gragnano, guidati dal maresciallo Sossio Giordano, impegnati in un’attività in un’area boschiva sul territorio di Casola di Napoli.
Le forze dell’ordine erano sulle tracce dei narcos dei Monti Lattari, ai quali la vendita della marijuana sarebbe fruttata circa 5mila euro. La zona è costantemente monitorata dalle autorità ed stata ribattezzata «Giamaica italiana» oppure «quadrilatero della cannabis»: le organizzazioni criminali sfruttano il microclima dei Lattari per la coltivazione della marijuana e negli anni il fenomeno ha raggiunto proporzioni enormi.
Centinaia le piantagioni scoperte dai carabinieri, decine di tonnellate di piante di cannabis estirpate e distrutte. Attraverso i sequestri e la distruzione delle piante si sottraggono soldi che entrerebbero nelle casse della criminalità, ma il fatto che le coltivazioni insistano su aree demaniali rende complicata l’individuazione dei colpevoli. I carabinieri hanno così ampliato il proprio fascicolo d’inchiesta sulle coltivazioni di marijuana: da sottolineare che l’attenzione delle forze dell’ordine sul territorio è altissima e che gli equilibri criminali del territorio sono monitorati anche dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
Francesco Ferrigno