“I cittadini devono diffidare di tutti coloro che vogliono condizionare il voto. Se la commissione elettorale rifiuterà la mia richiesta di sorteggio pubblico, l’amministrazione si schiererà contro il principio della libertà di voto e rafforzerà la percezione distorta e molto diffusa di un’istituzione corrotta, incapace di ricostruire la fiducia persa nei confronti della politica”.
Lo dichiara Ludovico D’Elia, consigliere comunale del Movimento Cinque Stelle di Torre del Greco. Il pentastellato ha inviato una lettera al sindaco Ciro Borriello e ai componenti della commissione elettorale del Comune di Torre del Greco per chiedere una selezione degli scrutatori tramite sorteggio in seduta pubblica. Ieri la commissione elettorale si è riunita alla presenza del consigliere D’Elia e di Marco Manna, Clementina Sasso e Mattia Maio, attivisti del Movimento Cinque Stelle di Torre del Greco. La riunione è stata rinviata “per divergenze interne” e programmata per domenica alle 10,30 agli ex Molini Marzoli. Il Movimento Cinque Stelle chiama a raccolta tutti i cittadini interessati a vincere la battaglia del sorteggio per gli scrutatori e li invita ad un presidio agli ex Molini Marzoli.
“E’ palese che non ci sia la volontà della maggioranza – spiega D’Elia -: si potrebbe verificare una contrattazione e così i tempi si allungano. Staremo a vedere se l’altra minoranza, quella capeggiata dal Pd di Loredana Raia, domenica voterà contro le nomine, sistema permesso solo con il consenso unanime della commissione, o se tutto sarà deciso da logiche di contrattazione. Gli altri facciano i loro giochi d’interesse, noi seguiamo il nostro mandato e quindi gli interessi dei cittadini: il Movimento Cinque Stelle vuole un sorteggio pubblico, non ci sta bene alcuna decisione differente da questa”. “A questo punto – precisa D’Elia – con la nomina degli scrutatori per le prossime elezioni regionali, rischiamo di gettare un’ombra su tutte le operazioni elettorali. La colpa sarà di chi vuole, come l’amministrazione Borriello, degli scrutatori nominati e di chi crede che essere minoranza significhi soltanto riempirsi la bocca di belle parole senza fare alcuna pressione reale sulle istituzioni per il bene dei cittadini”.