Siamo ormai al giro di boa di un anno di amministrazione Uliano e “Pompei avrà, finalmente, la dignità che merita”.
Ancora annunci!?! Ad un anno di distanza dalla fortunata campagna elettorale che convinse i pompeiani a mettere nelle mani del “Grande Fratello”, viste le continue nomine e “nomination” per l’uscita dalla “casa”, le sorti del comune e dei cittadini di Pompei, ancora si scaricano colpe e si fanno promesse di rilancio, di rinascita per la città e soprattutto per le periferie. Questa volta però si parla “dei prossimi quattro anni”. La dicitura, sia chiaro, è stata corretta, solo in questo passaggio. Un anno, purtroppo per il rilancio, per la rinascita, per la città e soprattutto per le periferie è stato buttato. Un anno caratterizzato quasi esclusivamente, salvo qualche figuraccia qua e là, dal valzer delle poltrone, delle deleghe, degli assessori.
Con l’ultimo documento prodotto dall’amministrazione i vertici di Palazzo de Fusco ci informano che una voragine di debiti sta ingoiando l’intera città. A dirla tutta non è che ci informano in maniera veramente chiara. Nel manifesto si parla di un deficit di 11milioni di euro e si aggiunge che “…purtroppo, non finisce qui. A questo disavanzo vanno, inoltre, aggiunti altri 10 milioni di debiti frutto, soprattutto, di una pessima gestione in materia di rifiuti solidi urbani. Ben 5 dei 10 milioni vanno, infatti, addebitati a questa voce”.
Ma non erano dieci i milioni di debito per i rifiuti? E quindi un totale di 21milioni?, Ma nel manifesto si puntualizza che ben cinque sono per la spazzatura. E allora gli altri cinque? Oppure il debito è per un totale di undici milioni tutto compreso? Magari sono 11 più i cinque della spazzatura, e allora sarebbero 16?
Insomma, in quanto a chiarezza la coerenza non manca affatto a questa amministrazione. Per quanto riguarda la memoria, invece, i “nuovi” rettori della cosa pubblica pompeiana, ancora una volta mostrano dei vuoti mostruosi.
Nessuno di loro, nello scaricare le colpe sulle “passate amministrazioni” ree di una “pessima gestione della cosa pubblica”, ricorda di esserne stato parte integrante. E’ vero che negli ultimi tre anni l’attuale sindaco si era tirato fuori dall’amministrazione D’Alessio, proprio per lanciare la lunga campagna elettorale che lo ha visto vincitore, ma dimentica di aver ricoperto incarichi di primaria importanza nelle “passate amministrazioni”, sino al ruolo di vicesindaco? Incarichi che in un modo o nell’altro gli hanno dato anche la possibilità di giungere dove è giunto. Ma allora, c’è da chiedersi per l’ennesima volta, quando era nella stanza dei bottoni negli anni passati, non capiva, non gli facevano capire o non voleva capire verso quale baratro stava collaborando a portare la sua città? In tutti i casi la colpa sarebbe comunque palese ed ulteriormente aggravata da un altro anno utilizzato solo per riuscire a capire tutte le criticità finanziarie di Pompei. Ma il candidato sindaco Uliano non aveva detto, un anno fa, che un team di esperti, già in quella fase, stava studiando la situazione? E appena insediato non aveva parlato di chiedere un prestito di 10milioni? Come mai solo oggi si è realmente accorto di questo ammanco di 10, 11, 16, 21milioni. Magari poi ci chiarirà anche meglio la cifra.
Oggi, come suo solito, produce il manifesto delle “casse in rosso” solo per provare a mettere, ancora una volta le mani avanti. Per provare a far ingoiare la pillola ai suoi concittadini, a dire il vero sempre più convinti di aver fatto un errore, circa un anno fa.
Nel manifesto l’amministrazione annuncia: “…per i prossimi 30 anni, il bilancio del Comune avrà, annualmente, un ammanco di 350 mila euro”: i pompeiani stanno sottoscrivendo un mutuo e non se ne sono accorti!
L’obiettivo finale? Apparare i guai fatti dai passati amministratori. Uliano & Co. compresi.
Nel prossimo consiglio comunale, annuncia l’amministrazione, “saremo costretti ad approvare una delibera… Soldi che non potranno essere impegnati… per fornire servizi ai cittadini”.
Ma non finisce qui, e questa volta lo diciamo noi. Con la scusa del buco provocato dalla “pessima gestione in materia di rifiuti solidi urbani”, buco di cui, appunto, non abbiamo capito l’entità, 5, 10milioni, il buon primo cittadino mariano annuncia una possibile stangata ai contribuenti di Pompei. Il possibile aumento della Tarsu di circa il 10%.
Preoccupati? E perché? Il sindaco e tutta la sua pletora di cortigiani ci annunciano al contempo che si tratta di “Un’eventualità che stiamo cercando di scongiurare in ogni modo perché non possono essere i cittadini a pagare per gli errori di una classe dirigente miope e senza prospettiva”. Parliamo sempre della stessa classe politica. Quella delle “passate amministrazioni” per intenderci!
Il sindaco Uliano mostra principalmente di aver appreso al meglio il metodo del “bastone e della carota”; da una parte annuncia catastrofi mentre dall’altra tranquillizza gli elettori che sarà fatto di tutto per evitarle, salvo poi riuscirci. Ma intanto comincia a passare l’idea
Il manifesto si conclude con la solita, trita e ritrita cantilena dei faremo. Una lunghissima coda di una inutile campagna elettorale finita già da un anno. Non si capisce se Uliano è ancora in campagna elettorale o prova reiteratamente ad imbrogliare i pompeiani.
Gennaro Cirillo