Prima l’auto-decadenza, poi lo scioglimento del consiglio comunale e l’arrivo del commissario prefettizio. Alla fine il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio e i suoi consiglieri di maggioranza hanno osservato il diktat arrivato dai vertici nazionali del Pd: nelle liste per le elezioni regionali non ci saranno sindaci autodecaduti, a meno che non si arrivi allo scioglimento del consiglio comunale e l’arrivo del commissario. Detto, fatto. Nei giorni scorsi oltre la metà dei consiglieri comunali, ovvero gli otto membri della lista di maggioranza “Uniti per San Sebastiano”, hanno firmato le dimissioni aprendo le porte al commissariamento del Comune. Nelle ultime ore è arrivata anche la nota della prefettura di Napoli che comunica all’ente la nomina del commissario.
“Il prefetto di Napoli, Gerarda Maria Pantalone, a seguito delle dimissioni di oltre la metà dei consiglieri del Comune di San Sebastiano al Vesuvio, già guidato dal vicesindaco a seguito dell’avvio delle procedure di scioglimento dell’Ente per la decadenza del sindaco, ha sospeso quel civico consesso fino all’emanazione del relativo decreto da parte del Presidente della Repubblica e nominato Commissario prefettizio per la provvisoria amministrazione il Vice Prefetto Dr. Ferdinando Santoriello”. Sarà lui a a reggere il Comune di San Sebastiano mentre l’ex sindaco autodecaduto potrà tentare la scalata alle elezioni regionali per un posto da onorevole.
Capasso aveva seguito l’escamotage coniato dal sindaco di Agropoli Franco Alfieri: si è fatto multare dai vigili urbani contestando il verbale si è creato un contenzioso con il Comune, motivo di incompatibilità dalla carica e quindi l’ok alla decadenza del sindaco in consiglio comunale le cui redini sono passate per un mese nelle mani del vicesindaco Sannino. Ma il vicesegretario nazionale del Pd Lorenzo Guerini ha imposto lo stop ai sindaci ‘furbetti’ alle candidature per le regionale, e così ha dettato la linea pro-commissariamento che è stata seguita dalla maggioranza di Pino Capasso.