Continuiamo così, facciamoci del male … la celebre frase del regista Nanni Moretti descrive perfettamente il pensiero dei cittadini che, impotenti, da anni assistono allo sversamento e al sistematico incendio di rifiuti nei boschi di Quisisana a Castellammare di Stabia.
Da anni, nel tratto iniziale della via Giusso che dai boschi della Reggia borbonica porta al Monte Faito, si assiste allo scempio.
La devastante dinamica di sversamenti e incendi è tristemente nota. Nottetempo furgoni carichi di rifiuti di ogni genere (materiale di risulta di cantieri edili spesso contenente amianto, mobilio vecchio, abiti dismessi, resti di sfalci e potature, pneumatici e materiali vari provenienti da officine meccaniche e, immancabile, comune immondizia domestica) scaricano il loro carico lungo gli slarghi che qua e là si aprono lungo la strada. I rifiuti, frammisti, si accumulano formando maleodoranti e indecorose montagnole finché qualcuno non appicca il rogo. Le fiamme, vista la natura altamente infiammabile del materiale, in breve tempo divorano il cumulo spargendo nell’aria pericolosissime polveri e fumi tossici che il vento provvede a distribuire equamente nei polmoni dei cittadini, buoni e cattivi, inutile aggiungere che ingentissimo è il rischio che il fuoco si propaghi al sottobosco distruggendo una ricchezza ambientale unica e innescando imprevedibili dinamiche di rischio idrogeologico.
Quando le fiamme si esauriscono a terra resta una misera e desolante accozzaglia di metallo, plastica e cemento anneriti e deformati dal calore, il volume dei rifiuti è ridotto e gli spazi sono così disponibili per nuovi sversamenti … il mortale ciclo illegale dei rifiuti può continuare.
Le lamentele e le denunce dei cittadini restano inascoltate, noi stessi de il Gazzettino Vesuviano da anni e a più riprese abbiamo denunciato pubblicamente i fatti, ma le istituzioni e le forze dell’ordine sembrano impotenti e/o strafottenti.
Nel mettere in essere il nuovo e tanto celebrato piano di videosorveglianza il comune di Castellammare non ha previsto nessuna telecamera per sorvegliare l’accesso alla strada, un comportamento paradossale che sembra quasi un tacito nullaosta amministrativo ai malviventi che giorno dopo giorno devastano l’ambiente e avvelenano la nostra, misera, esistenza.
Ferdinando Fontanella
Potrebbe interessarti:
Le ecomafie non si fermano, roghi di pneumatici: scatta l’inchiesta
Quisisana: una nuova terra dei fuochi?