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“Dopo le parole, i fatti”: le richieste dei cittadini ercolanesi ai candidati sindaco

Municipio ErcolanoDopo le parole attendiamo fatti concreti : questo in sintesi a Ercolano il pensiero dei residenti all’indomani del confronto tra i cinque candidati a sindaco Ciro Buonajuto, Antonio Liberti, Gennaro Miranda , Gennaro Cozzolino e Dante Iovino. Premesso che ormai si polemizza in città su qualsiasi informazione  amplificando al massimo l’effetto di controversie  pubbliche o episodi teppistici si è giunti ad un tale livello di promesse, di “saremo migliori degli altri”, da chiedersi francamente dove fossero questi guru miracolosi sino ad oggi.

Nella comune buona fede e certi di interpretare l’amore per i luoghi di questi politici di razza al cittadino ercolanese non resta che contemplare le inefficienze storiche e le carenze logistiche confidando in una lenta bonifica post elezioni. In paese non si sente che: “Le liste del nuovo non sono altro che riciclo del vecchio”….” sete di potere a tutti i costi”…. “ipocrisia e scarsa personalità politica in chi pretende di guidare Ercolano” : a questo punto solo il tempo scioglierà i nodi che da tempo bloccano  la comunità nel più inutile immobilismo. Mai si era giunti a tanta polemica in campagna elettorale, mai si erano raggiunti toni d’offesa così forti da violare palesemente le norme del vivere civile e dell’educazione.

Ci si chiede allora come questa “guerra elettorale” possa cessare di colpo il 1 giugno, come sarà possibile governare un paese di fatto scisso in guelfi e ghibellini come se niente fosse mai accaduto. Allora : una miserabile farsa o il segnale tangibile di un cambiamento radicale nel modo di concepire la politica? Lo scopriremo a breve. Intanto Ercolano continua ad essere oggetto di ilarità  : nella vicina Portici o a Torre del Greco a criticare la cittadina degli scavi spesso sono proprio alcuni amministratori.

Chi ha buona memoria ricorda che tempo addietro suscitò scalpore la notizia che alcuni consiglieri comunali , pur essendo residenti a Ercolano,  iscrivessero i propri figli in età dell’obbligo scolastico  in istituti statali di paesi confinanti violando palesemente quanto previsto dalla legge. Della serie : o si cambia o si affonda.

Alfonso Maria Liguori

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