Nella comune buona fede e certi di interpretare l’amore per i luoghi di questi politici di razza al cittadino ercolanese non resta che contemplare le inefficienze storiche e le carenze logistiche confidando in una lenta bonifica post elezioni. In paese non si sente che: “Le liste del nuovo non sono altro che riciclo del vecchio”….” sete di potere a tutti i costi”…. “ipocrisia e scarsa personalità politica in chi pretende di guidare Ercolano” : a questo punto solo il tempo scioglierà i nodi che da tempo bloccano la comunità nel più inutile immobilismo. Mai si era giunti a tanta polemica in campagna elettorale, mai si erano raggiunti toni d’offesa così forti da violare palesemente le norme del vivere civile e dell’educazione.
Ci si chiede allora come questa “guerra elettorale” possa cessare di colpo il 1 giugno, come sarà possibile governare un paese di fatto scisso in guelfi e ghibellini come se niente fosse mai accaduto. Allora : una miserabile farsa o il segnale tangibile di un cambiamento radicale nel modo di concepire la politica? Lo scopriremo a breve. Intanto Ercolano continua ad essere oggetto di ilarità : nella vicina Portici o a Torre del Greco a criticare la cittadina degli scavi spesso sono proprio alcuni amministratori.
Chi ha buona memoria ricorda che tempo addietro suscitò scalpore la notizia che alcuni consiglieri comunali , pur essendo residenti a Ercolano, iscrivessero i propri figli in età dell’obbligo scolastico in istituti statali di paesi confinanti violando palesemente quanto previsto dalla legge. Della serie : o si cambia o si affonda.
Alfonso Maria Liguori