Danni ambientali delle Fonderie Pisano di Salerno: il caso al Parlamento europeo

fonderie pisanoLa vicenda dei gravi danni ambientali provocati dall’azienda Fonderie Pisano di Salerno in un’area urbana della città densamente popolata, verrà esaminata a Bruxelles dalla Commissione europea.

Il portavoce eurodeputato PiernicolaPedicini e altri due eurodeputati del M5s hanno presentato un’interrogazione per chiedere quali misure la Commissione intende intraprendere affinché lo stabilimento industriale salernitano rispetti le norme ambientali europee e tuteli la salute pubblica e dei suoi lavoratori.

Nell’interrogazione si evidenzia che da decenni i cittadini residenti vicini all’impianto siderurgico denunciano agli organi competenti la mancata osservanza di norme per la sicurezza dei lavoratori a causa di un inadeguato sistema di captazione di fumi di produzione che causa la dispersione di composti organici volatili, monossido di carbonio, anidride carbonica, solventi aromatici, particolati e anidride solforosa.

“Con un decreto dirigenziale della Regione Campania del 2012 – spiegano Pedicini e gli altri due portavoce del M5s – la Fonderia ha ottenuto l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) ma recenti rilevazioni dell’Arpa Campania hanno evidenziato nei sedimenti del fiume Irno che scorre vicino la Fonderie Pisano, la presenza di cadmio, piombo, rame, stagno, zinco, idrocarburi pesanti e altre sostanze inquinanti secondo valori di concentrazione di gran lunga superiori ai limiti di legge”.

La Fonderie Pisano & C. Spa è una società fondata nella prima metà dell’800 con lo scopo di realizzare fusioni in ghisa e bronzo, è tuttora operante, ha un centinaio di dipendenti e i suoi impianti si estendono su una superficie di 180 mila metri quadrati, di cui 30 mila coperti.

A causa dell’inquinamento che produce, ci sono in corso, già da alcuni anni, vari procedimenti giudiziari presso il Tribunale di Salerno.

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