Lotta alla mafia, la figlia del giudice Chinnici a Lettere: “Giovani, combattete per la legalità”

a sx caterina chinnici, a destra vincenzo zurlo - 22 maggio 2015

La lotta alla mafia e l’importanza del rispetto delle regole. In tutti gli ambiti, in tutti i contesti. L’incontro di ieri pomeriggio con l’europarlamentare e magistrato Caterina Chinnici, figlia del giudice istruttore di Palermo Rocco Chinnici, assassinato dai Corleonesi il 29 luglio 1983, presso la Chiesa di Sant’Anna, a Lettere, ha offerto l’occasione per una riflessione sul “prezzo del coraggio” dei servitori dello Stato.
L’on. Chinnici ha dapprima ricordato la figura del papà (“Un uomo straordinario che ha pagato con la vita il proprio senso del dovere”) rispondendo poi alle domande degli studenti delle scuole cittadine e di quelle del comprensorio (Gragnano, Castellammare di Stabia e Casola di Napoli).

L’incontro è stato promosso dall’Associazione “LegalmenteItalia” e patrocinato dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Torre Annunziata e dall’Amministrazione comunale locale.
L’on. Chinnici ha poi affrontato anche il tema della Procura Europea, sottolineando che si tratta di una “sfida legislativa tra le più ambiziose degli anni recenti, fondamentale per combattere anche a livello sovranazionale il fenomeno mafioso e criminale in genere”.
“La legalità è un concetto troppo abusato e troppo generico – ha detto invece il presidente dell’Associazione ‘LegalmenteItalia’, Vincenzo Zurlo – che ha bisogno di recuperare il proprio significato, il proprio valore. La forza delle mafie sta soprattutto nell’organizzazione. Ed è lì che bisogna intervenire per riuscire a sradicare la malapianta delle cosche criminali”.

“L’incontro di oggi ha rappresentato l’occasione per spingere le giovani generazioni a riflettere sul valore e sulla forza dell’esempio dei moderni eroi italiani – ha aggiunto -. E mi riferisco a Rocco Chinnici, ma anche a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino e a tutti quei servitori dello Stato che hanno pagato il tributo più alto per aver lottato per un Paese finalmente libero dallo strapotere e dall’arroganza delle mafie”.
Il sindaco di Lettere Sebastiano Giordano ha invece evidenziato l’importanza di iniziative per il risveglio delle coscienze.
A seguire è stato interrato un “Albero della Legalità” dedicato alle vittime uccise dalla criminalità organizzata.

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