“La grande Piramide nell’arena dell’Anfiteatro di Pompei è un improvvido uso di un’area con una propria identità storica conosciuta in tutto il mondo”.
Lo ha dichiarato il presidente dell’Osservatorio Patrimonio Culturale, Antonio Irlando: “Per quanto si tratti di un allestimento provvisorio, è stupefacente vedere utilizzato un simbolo così invasivo e prepotente in un luogo che ha una sua immagine storica ben definita. C’erano certamenente tanti altri luoghi dove allestire la mostra senza intaccare i luoghi archeologici”.
“Credevamo che lo scempio delle cene private proprio nell’arena dell’anfiteatro due anni fa e quella dell’anno scorso nella villa di Poppea ad Oplontis, fosse insuperabile – ha spiegato Antonio Irlando, – è invece sconcertante vedere una invadente piramide in un luogo dal grande valore evocativo, se si pensa anche alla valenza scientifica e al valore della mostra”.
La piramide è stata installata in occasione della mostra “Pompei e l’Europa 1748-1943”, che, inaugurata dal ministro Dario Franceschini, sarà visitabile dal 27 maggio nel Museo archeologico di Napoli e nell’anfiteatro di Pompei, dove alcuni calchi delle vittime sono esposti sotto una struttura a forma di piramide. “Altri passi per la rinascita di Pompei. Possiamo dire di fronte al mondo che siamo orgogliosi del lavoro fatto negli scavi”, ha commentato il ministro.