“Impresentabili” e ineleggibilità di De Luca: i temi di una campagna elettorale senza idee

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Da queste elezioni regionali sarà difficile venirne a capo: pare essere questa l’unica certezza a pochi giorni dal voto. La campagna elettorale si è trasformata in un unico caso morale-giudiziario sulle peripezie del candidato Pd Vincenzo De Luca: il dibattito nel merito dei temi proposti dai singoli candidati è stato pressocché inesistente (sanità, reddito di cittadinanza), nessuna proposta che abbia attirato l’attenzione dei media e della cittadinanza.

Ora le cose si complicano maggiormente. La Corte di Cassazione ha stabilito che è il giudice ordinario che deve decidere sulle sospensioni e non il Tar.  Era proprio il Tar che induceva De Luca a una certa fiducia in una risoluzione veloce e positiva del contenzioso: infatti il precedente è quello della condanna (sempre per abuso d’ufficio) al sindaco di Napoli Luigi de Magistris, prima sospeso, poi reintegrato appunto dal Tribunale Amministrativo Regionale. Le carte in tavola ora sono cambiate.

È stato proprio l’avvocato Gianluigi Pellegrino, autore del ricorso in Cassazione sulla Legge Severino,  che, in un’intervista a “La Stampa”, ha spiegato cosa potrebbe accadere, ora che la Corte di Cassazione potrà  esprimersi solo quando il caso in incostituzionalità sarà sollevato dal giudice ordinario: “Il premier Matteo Renzi, qualora venisse eletto a governatore De Luca, lo deve sospendere subito perché deve applicare la legge Severino. Dichiarandolo subito sospeso – ha chiarito Pellegrino – non sarà possibile nominare un vicepresidente”.
Tutto è nato dal ricorso presentato dal movimento “Difesa del Cittadino”, nell’ambito della vicenda che vede coinvolto il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Tale ricorso è stato giudicato ammissibile dal sostituto Procuratore Generale della Cassazione Luigi Salvato, che ha appunto chiesto alle Sezioni Unite di dichiarare che la giurisdizione in materia è del giudice ordinario.

De Luca non figura tecnicamente tra i tanto chiaccherati “impresentabili” perché l’abuso d’ufficio non è inserito nel Codice etico dei partiti, di cui si sta occupando la  commissione Antimafia. Tuttavia, e qui sta l’empasse, non è eleggibile a causa della  legge Severino. In caso di elezione sarà quindi, per effetto di legge, sospeso e a farlo dovrà essere proprio il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. In caso di elezione e seguente sospensione, De Luca non avrebbe neanche  tempo di nominare un vicepresidente provvisorio  perché il provvedimento prevede esecuzione immediata.

Lo scenario che pare essere quello più probabile è appunto quello che il governo non applichi subito la legge Severino, ma temporeggerà quel tanto che basta per permettere all’ipotetico prossimo governatore De Luca di nominare un suo vice. In caso contrario, gli interrogativi e le incertezze sarebbero davvero molti.

In ogni caso la sentenza definitiva è attesa nei prossimi giorni, il candidato De Luca non si è però tirato indietro dal rilasciare dichiarazioni, che attestano la sua almeno apparente fiducia nel suo capo di partito e presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ha infatti dichiarato: “Sulla base delle anticipazioni di una pronuncia della Cassazione, peraltro ancora non conosciuta, si è sviluppato un altro episodio della strategia della confusione. Hanno paura di perdere. Sono alla disperazione” – ha poi aggiunto – “Se la Cassazione stabilisce che la competenza, in merito alla Severino, è del tribunale ordinario, piuttosto che del Tar, per noi non cambia assolutamente nulla. Tutto come prima. In casi precedenti, i giudici ordinari e quelli amministrativi sono arrivati alle stesse conclusioni, garantendo pienamente l’esercizio delle cariche pubbliche”.

Gli ha fatto eco anche il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini: “La decisione della Cassazione non cambia l’essenza della questione. Ha semplicemente stabilito che i ricorsi possono essere rivolti al giudice ordinario – ha aggiunto poi –  Mi auguro che la giustizia ordinaria sia in grado di assicurare tempi che possano essere di garanzia per poi poter dare a questa Regione le risposte necessarie”.

Mario De Angelis

 

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