“Le parole chiarificatrici pronunciate, nei giorni scorsi, dal procuratore nazionale antimafia Franco Roberti sul caso dei candidati cosiddetti ‘impresentabili’, trovano un ulteriore elemento di chiarezza nella lista resa nota dalla Commissione Antimafia presieduta da Rosi Bindi”. Lo affermano, in una nota, i senatori Vincenzo D’Anna (vicepresidente del gruppo Gal) e Antonio Iervolino, e l’on. Arturo Iannaccone, ispiratori della lista “Campania in Rete con De Luca presidente”.
“L’inserimento in detto elenco del nome di De Luca – proseguono i tre parlamentari – è forse l’ultimo colpo di coda di quel ‘fuoco amico’ che dall’interno del Pd ha alimentato, attraverso i mass media, la campagna denigratoria contro il sindaco di Salerno”.
“Per quanto concerne, invece, Campania in Rete – continuano – è proprio il caso di dire che la montagna ha partorito il classico topolino, anche se occorre sottolineare come anche la nostra lista abbia pagato un pesante tributo subendo una incessante campagna stampa per la presunta presenza, tra le proprie fila, di soggetti giudicati impresentabili che, in realtà, tali non erano (e tuttora non sono), visto che la maggior parte dei nominativi (dieci su tredici!) indicati dall’Antimafia sono risultati schierati nelle liste collegate a Caldoro, come, tra l’altro, noi stessi avevamo più volte denunciato in passato”.
Sul nome di Carmela Grimaldi, “candidata in Campania in Rete in provincia di Salerno, D’Anna, Iervolino e Iannaccone precisano “che la stessa, inquisita nella qualità di assistente sociale per aver, nell’esercizio della sua professione, assistito la moglie di un boss, è stata prosciolta con formula piena dal tribunale di Salerno nell’anno 2014. La sentenza sarà pubblicata in uno con un atto di querela per diffamazione ai componenti della Commissione Antimafia”.
“Si conclude, in tal modo, la storiella che voleva Campania in Rete una lista fatta di soggetti non qualificati a rappresentare in modo degno e trasparente i cittadini campani. Chi deve scusarsi delle immotivate considerazioni e del disdoro propalato nei confronti della lista, abbia il buon senso e la pudicizia intellettuale di farlo” concludono D’Anna, Iervolino e Iannaccone.