«La nostra società – hanno fatto sapere i responsabili – già in passato ha avuto l’onore di analizzare queste acque sorgive e quando è stata contattata dai dipendenti non ha esitato a mettere a disposizione la propria professionalità per dare una mano in un momento di massima necessità. Siamo una società di servizi da sempre sensibile alle tematiche ambientali e territoriali e non possiamo restare indifferenti dinanzi ad un depauperamento di un patrimonio di tale portata. Ci teniamo a precisare che la nostra è una iniziativa senza fini politici o ritorni economici».
«Ringraziamo l’equipe del dottor Gianluca Nastro – hanno detto i termali – che ha risposto al nostro appello». I prelievi sono stati effettuati presso le sorgenti del gruppo «Vanacore» che comprendono le acque: Solfurea Ferrata, Ferrata, Solfurea, Magnesiaca, Muraglione, Solfurea Carbonica, Acidula, San Vincenzo e Media. Nei prossimi giorni il laboratorio angrese comunicherà i risultati in merito alla bontà delle sorgenti.
I lavoratori, intanto, sono in attesa del consiglio comunale di lunedì prossimo in quanto all’ordine del giorno c’è una clausola per la tutela dei termali in vista di una manifestazione d’interesse per spingere i privati ad investire nella gestione degli stabilimenti stabiesi.
La questione termale, infine, sbarcherà a teatro il 3 giugno prossimo quando, sul palco dello «Stabia Hall» andrà in scena lo spettacolo «Post Fata Resurgo». «L’acqua termale non bagna più Castellammare di Stabia, dal 2012. – si legge in una nota stampa – La chiusura delle terme stabiane con le sue 28 sorgenti di acque minerali è un dramma sociale che ha fatto parlare giornali e televisioni, locali e nazionali. Denuncia questo dramma lo spettacolo scritto daCristian Izzo, autore e interprete insieme a Giuliana Barbato, Anna Bocchino, Clara Bocchino, Marianita Carfora, Valeria Cimmino, Roberta Inglese, Grace Lecce, Eliana Manvati, Laura Pagliara, Fabiana Russo, Ida Sorrentino e Chiara Vitiello, e diretto da Gianfelice Imparato».
Francesco Ferrigno