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Terzigno, elezioni comunali: aspettando la decisione del popolo…

terzigno comuneAspettando domani! Aspettando poi la decisione del popolo vesuviano per questa campagna elettorale, sei aspiranti sindaci, sei programmi elettorali, volti nuovi e vecchi di una politica che non muore mai. Liste di giovani e persone navigate, di gente che ama il proprio territorio e di chi è solo una meteora, di chi si appassiona alla vita politica e di chi non assiste nemmeno a un comizio. Come sempre! Terzigno è chiamata alle urne, come non mai, per esprimere il proprio voto. Ieri sera si è chiusa la campagna elettorale con il passaggio dei sei sul luogo principale della città: Piazza Troiano Caracciolo del Sole.

Pubblico non delle grandi occasioni forse perché si è stancato di sentire i soliti proclami, ma un pubblico attento che applaude, mormora, trattiene a stento qualche insulto che vorrebbe lanciare verso qualche candidato o qualche membro della squadra, ma a volte sono i gesti che esprimono tutto. In teatro la gestualità è un’arma, si riesce a far comprendere allo spettatore ciò che si vuole dire e ieri sera tra i cittadini si capiva tanto. C’è chi su alcune affermazioni scuote la testa per disapprovare, chi invece è totalmente d’accordo su ciò che qualcuno afferma, chi invece sgrana letteralmente gli occhi a sentire dichiarazioni improprie di qualche candidato. Si è partiti con l’amministrazione uscente, in ritardo rispetto a quelle che erano i tempi dettati, un discorso del candidato sindaco Stefano Pagano puntato soprattutto sulla speranza di una continuità amministrativa e sul concetto che il loro programma politico è basato su tre punti base: esperienza, concretezza e disponibilità. Segue il giovane Serafino Ambrosio, emozionato, che espone alcuni punti del suo programma elettorale, improntato sulla qualità della vita e sul fenomeno immigrazione. Di scena poi, il Partito Democratico con il candidato sindaco Enzo Aquino che ha regalato quattro dei suoi venti minuti per far ascoltare una bellissima canzone della cantautrice, Daniela Picciau. “ Che state ad aspettare bisogna rinnovare e l’energia puoi farla col vento con l’acqua col sole è l’ora di cambiare, di rivoluzionare, regalo tutti un biglietto di andata, un viaggio nel sole”. In sintesi il programma del PD. Nella parte restante del tempo a disposizione ha illustrato i punti salienti della sua campagna elettorale. Sventolio anche di bandiere per l’ingresso sul palco della candidata del Movimento cinque stelle Lina Panfilo, arrabbiata non mai perché non si riesce a spiegare lo spreco effettuato in tutti questi anni di denaro pubblico, ma si sofferma anche sul tema ambiente uno di temi principali della sua campagna elettorale. La folla si scalda e si esalta all’ingresso del candidato sindaco Francesco Ranieri. Dall’inizio della sua campagna elettorale ha cercato di mantenere un tono calmo proprio perché i cittadini vesuviani sono stanchi di ascoltare sempre e solo le stesse frasi fatte. Spiega alcuni punti del suo programma elettorale e giù scrosci di applausi.

Chiude la serata la candidata Rosa Rosanna de “ Patto civico per Terzigno”. Uno dei punti fondamentali del suo programma è lo sviluppo dell’energia alternativa e rinnovabile al fine di salvaguardare l’ambiente e creare nuovi posti lavorativi. Il lavoro è stato il tema affrontato da tutti i candidati, lavoro per i giovani è stato la frase ricorrente in questa campagna elettorale, peccato però che se ne parla in modo insistente soltanto in questo periodo. La piazza si trasforma per una sera in una curva da stadio, quando si arrabbia, protesta, incita o applaude i candidati. Al termine della serata, ascoltando gli umori e girando per le diverse sedi politiche la parola vincere è quella che conta di più. Le parole le porta via il vento e ognuno pensa che il suo candidato abbia ragione mentre gli altri sbagliano. Poi come sempre lo sbaglio è degli altri, mai il proprio, gli altri candidati non capiscono nulla e quindi è meglio non affidare la macchina amministrativa comunale. Adesso tutto tace e cosa ci vorrebbe? Manzoni nei Promessi Sposi scriveva che Renzo una volta passata la soglia del lazzaretto per ritrovare la strada (viottola) iniziò una grandine di goccioloni radi e impetuosi che poi diventarono fitti e che quell’acqua portava via il contagio … beh, non so a Terzigno cosa dovrebbe accadere, ma una fitta pioggia potrebbe purificare in parte l’anima di qualcuno.

Nando Zanga

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